7 personaggi storici che sono morti per una malattia per cui oggi esiste un vaccino

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di Claudia Melucci

06 Ottobre 2018

7 personaggi storici che sono morti per una malattia per cui oggi esiste un vaccino

Vaccini o non vaccini, questo il dilemma: suonerebbe così la domanda esistenziale che Amleto porrebbe a sé stesso. Per molti non c'è spazio di discussione: i vaccini salvano le vite, poco importa se a lucrarci sopra c'è un sistema crudele e avido di denaro. La chiusura, però, viene anche dal fronte opposto: i vaccini sono un'invenzione delle case farmaceutiche, si può vivere anche senza di essi. 

Non è questo l'ambito in cui vogliamo schierarci da una parte o dall'altra, né sollevare un dibattito acceso: uno spunto di riflessione, però, ve lo vogliamo dare. Ecco una lista di personaggi che, nel bene o nel male, hanno lasciato inciso il loro nome negli annali storici, deceduti per malattie oggi sconfitte e per cui esiste una cura. 

E se un vaccino potesse salvare la vita a un nuovo Tchaikovsky o ad un Cartesio del 2000?

Vladimir Lenin – Sifilide

Vladimir Lenin – Sifilide

Alexej Konstantinovich Nesterenko/Wikimedia

Sebbene la causa ufficiale della morte del primo ministro della Repubblica Russa sia l'infarto, alcune ricerche provano che Lenin morì a causa della sifilide. Si tratta di una malattia trasmessa sessualmente, che provoca piaghe in diverse zone della pelle e che, se non curata, porta a importanti complicazioni. 

La sifilide oggi si cura con gli antibiotici, i quali l'hanno resa molto meno diffusa e aggressiva rispetto al passato. 

Franklin Delano Roosevelt – Poliomielite

Franklin Delano Roosevelt – Poliomielite

FDR Presidential Library & Museum/Wikimedia

Il trentaduesimo presidente degli Stati Uniti contrasse la poliomielite all'età di 39 anni. La malattia lo costrinse alla sedia a rotelle per gran parte del suo mandate presidenziale, a causa di una progressiva paralisi. La causa ufficiale della sua morte è un'emorragia cerebrale, dovuta alla poliomielite, che lo colpì mentre stava lavorando nel suo ufficio. 

Ad oggi non c'è una cura vera e propria per la poliomielite, ma un vaccino ha diminuito drasticamente la sua diffusione.

Wilbur Wright – Tifo

Wilbur Wright – Tifo

Jules Beau/Wikimedia

Il co-autore dell'invenzione dell'aeroplano, oltre al fratello Orville, venne colpito da tifo: la malattia si contrae attraverso l'ingestione di cibo o acqua contaminati e provoca febbre e dolori addominali.

Anche per il tifo oggi esiste un vaccino preventivo e una cura antibiotica in grado di debellare la malattia. 

Benjamin Franklin – Febbre gialla

Benjamin Franklin – Febbre gialla

npg.si.edu/Wikimedia

Il famoso scienziato, nonché presidente degli Stati Uniti, venne colpito dalla febbre gialla nel pieno di un'epidemia a New York. La malattia viene trasmessa attraverso una zanzara e più volte ha colpito gli Stati Uniti nella storia.

Sebbene non sia ancora del tutto debellata – permane soprattutto nei paesi in via di sviluppo – un vaccino non rende più la febbre gialla una malattia mortale. 

George Gordon Byron – Malaria

George Gordon Byron – Malaria

NPG/Wikimedia

Il poeta, esploratore e politico inglese morì in Grecia durante le rivolte contro la conquista turca. Fonti storiche riportano a determinarla fu una febbre provocatagli dall'uso di strumenti non sterili durante un salasso, ma ricerche parallele suggeriscono piuttosto la malaria come causa. 

La malaria è ancora oggi molto diffusa, soprattutto nelle zone tropicali, ma è disponibile una gran quantità di medicinali che la curano.

Peter Ilich Tchaikovsky – Colera

Peter Ilich Tchaikovsky – Colera

Unknown/Wikimedia

Il compositore de "Il lago dei cigni" è morto molto probabilmente a causa del colera, contratta da cibo o acqua contaminata da un batterio. I medici sono d'accordo sul fatto che una semplice cura antibiotica avrebbe salvato il compositore, se solo fossero esistiti al suo tempo.

Renato Cartesio – Polmonite

Renato Cartesio – Polmonite

André Hatala/Wikimedia

Il filosofo padre della locuzione cogito ergo sum ("Penso, quindi sono"), si ammalò di malaria probabilmente dopo essersi trasferito in Svezia, dove era di frequente esposte a climi rigidi per insegnare la filosofia alla regina.  

Non sappiamo se a causare la polmonite al filosofo fu un batterio, un virus o un fungo, ma di sicuro le numerose risorse che permettono oggi di curare la malattia gli avrebbero consentito di vivere più a lungo.