6 famosissime sculture che nascondono aspetti difficili da decifrare

di Laura Gagliardi

22 Maggio 2018

6 famosissime sculture che nascondono aspetti difficili da decifrare
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Un dato che accomuna molti grandi scultori è il pensare alla propria opera come ad un essere da svelare, nascosto in un blocco, avviluppato dalla materia in più che lo soffoca e che sta all'artista eliminare. Un pensiero che equivale ad attribuire alla scultura la volontà di raccontare qualcosa; una storia che sta all'artista portare alla luce, lasciando poi che sia l'opera a "parlarne" allo spettatore. Tuttavia non sempre la comprensione di questa storia è immediata per chi la osserva e contempla: molto spesso dettagli importanti possono sfuggire alla nostra attenzione.

Ecco alcuni esempi famosi di statue che nascondono un mistero difficile da decifrare.

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1. "La vestale velata", di Raffaele Monti (metà XIX secolo)

1. "La vestale velata", di Raffaele Monti (metà XIX secolo)

Chris Neale/Flickr

Osservando questa statua, avresti voglia di soffiare sul velo, per vederlo muoversi. Questo effetto particolarmente realistico è stato realizzato utilizzando un marmo a due strati, uno più trasparente e uno più spesso dell'altro, e che Monti ha lavorato intagliando lungo il bordo che li separa.

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2. "Augusto di Prima Porta" (tra il 20 e l' 8 a.C.)

2. "Augusto di Prima Porta" (tra il 20 e l' 8 a.C.)

Unknown

Questa riproduzione marmorea dell'imperatore Augusto è presa ad esempio di come le statue antiche -ma anche i complessi architettonici-, di epoca greca e roma, fossero dipinti in origine; una moltitudine di colori che tuttavia è andata persa nel tempo.

3. '' The Little Mermaid '' di Edvard Eriksen (1913)

3. '' The Little Mermaid '' di Edvard Eriksen (1913)

Jose Antonio/Wikimedia

La storia che la Sirenetta simbolo della città di Copenaghen vuole raccontarci e di cui non tutti sono a conoscenza, è il vandalismo di cui è stata vittima in varie occasioni. Nel 1964 la testa fu rimossa, sparendo per sempre: fu sostituita con una copia. Nel 1984 due vandali le tagliarono il braccio destro, riconsegnandolo giorni dopo. Nel 1990 qualcuno tentò nuovamente di segare la testa: la statua venne allora rimpiazzata con una copia, ma nel 1998 le fu tagliata di nuovo la testa, poi riconsegnata. In seguito, è stata più volte imbrattata di vernice, e nel 2003 persino sradicata dalla sua roccia!

4. "Mosè" di Michelangelo Buonarroti (1513-1515)

4. "Mosè" di Michelangelo Buonarroti (1513-1515)

Jörg Bittner Unna/Wikimedia

Le corna che si osservano sulla testa della famosissima statua di Buonarroti sono frutto di un'errata interpretazione del testo biblico: la parola ebraica usata per indicare "radianza" - caratteristica con cui nell'Esodo è descritta la figura del profeta quando scende dal Sinai - può significare anche "corna".

5. "Nike di Samotracia" di Pitocrito (tra 200 e 180 a.C)

5. "Nike di Samotracia" di Pitocrito (tra 200 e 180 a.C)

Marie-Lan Nguyen/Wikipedia

Rimasta nel santuario dei Grandi Dei di Samotracia per diversi secoli, la Nike scomparve misteriosamente, per poi essere rinvenuta nel 1863 nello stato frammentario in cui la ammiriamo ora. E ammirare è il termine esatto: infatti, nonostante i tentativi falliti di ricostruirne testa e braccia (parti delle mani sono state ritrovate), l'imponente statua della dea è perfetta così com'è, senza bisogno di aggiungere nulla.

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6. "David" di Michelangelo Buonarroti (1501-1504)

6. "David" di Michelangelo Buonarroti (1501-1504)

Jörg Bittner Unna/Wikimedia

Il David di Michelangelo nasconde bene la sua imperfezione: è leggermente strabico. Un dettaglio voluto: o perché potesse essere ammirato da entrambe le parti, o semplicemente perché nell'antichità lo strabismo era considerato un particolare segno di bellezza.

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