Questa è la radiografia di un carlino, e guardandola non possiamo che porci molte domande

di Silvia Ricciardi

06 Marzo 2017

Questa è la radiografia di un carlino, e guardandola non possiamo che porci molte domande
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Chiunque abbia mai avuto a che fare con un carlino si sarà subito reso conto di quanto speciale sia questa razza. Tutti sono d'accordo nel definirlo come un cane mansueto e piuttosto buffo, considerando il caratteristico muso schiacciato. Ma sapevate che proprio quel simpatico musetto che ripiega verso l'interno è la causa di problemi di salute che colpiscono questa razza?

Una radiografia ci permette di vedere con i nostri occhi lo scheletro di un carlino, comprendendo quindi le difficoltà che un cane della sua razza deve affrontare ogni giorno.

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La conseguenza più grave del musino corto e del viso schiacciato del carlino è la sindrome brachicefala, che conduce a pesanti difficoltà respiratorie. I carlini hanno più tessuto molle nella parte posteriore del loro palato rispetto agli altri cani, caratteristica che può interferire con il ricambio d’aria.

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Come si può evincere anche da questa radiografia le narici dei carlini sono piuttosto strette, altra peculiarità tipica della sindrome che rende più difficile la respirazione; in aggiunta la trachea è ipoplasica, cioè sottosviluppata, impedendo che il ricambio d’aria sia facile e normale, come accade in tutti gli altri canidi.

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Ma per capire le differenze rispetto alle altre razze di cane basta confrontare la radiografia di prima con un esempio di cranio di un pastore tedesco: il capo di questa razza, simile a quello della maggior parte dei canidi, è allungato, e non schiacciato come nel carlino, perché permette al senso dell'olfatto di svilupparsi e di eseguire al meglio le sue funzioni.

Inoltre la forma allungata del muso contribuisce a proteggere gli occhi, che si trovano a distanza di sicurezza dagli oggetti che il cane per sua natura si trova ad odorare.

Queste caratteristiche portate a livelli estremi hanno un'enorme influenza sulla vita dell'animale. Man mano che cresce tende infatti a diventare sedentario (cosa che i suoi antenati non erano proprio), finendo per ingrassare e rinunciare a qualsiasi forma di attività fisica.

Nei casi peggiori, la sua vita stessa viene messa in pericolo da complicazioni dovute ad un funzionamento anomalo del suo corpo.

pixabay

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In conclusione, pensare che tutti i cani debbano per forza avere le caratteristiche fisiche degli antenati lupi è di certo un'ingenuità, ma ciò non vuol dire che non si possa regolare o frenare la selezione indiscriminata, soprattutto se questo serve a garantire ai nostri amici una maggiore qualità (e quantità) di vita.

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