10 esperimenti poco noti che hanno avuto come cavie gli esseri umani

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di Claudia Melucci

06 Ottobre 2016

10 esperimenti poco noti che hanno avuto come cavie gli esseri umani
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Alcuni degli esperimenti più diabolici condotti sugli esseri umani risalgono tutti al secolo scorso, durante i più crudeli regimi dittatoriali. Alla luce di una vasta lista, l'orrore legato al nazismo risulta essere solo uno dei momenti più oscuri della storia, in cui la dignità e il rispetto per il proprio simile sembrano essere svaniti nel nulla. 

La sperimentazione sugli esseri umani è una pratica che ha origine in tempi remoti, eseguita in nome del progresso scientifico che non sempre ha impiegato metodi rispettosi dell'etica.

Ecco una lista di 10 esperimenti condotti sugli uomini. 

via blog.youthwant.com.tw

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Lo studio contro la sifilide di Tuskgee.

Lo studio contro la sifilide di Tuskgee.

Nel 1932 iniziò a Tuskgee, una cittadina dell'Alabama, uno studio della sifilide: nonostante la recente scoperta della penicillina ancora non era stata individuata una cura efficace contro questa malattia infettiva trasmissibile sessualmente. 

Ben 399 mezzadri afroamericani furono utilizzati come cavie umane per studiare gli effetti della sifilide sul corpo umano per poi individuare un farmaco appropriato: al termine del progetto conclusosi nel 1972, soltanto 74 uomini risultavano sopravvissuti. Gli altri morirono a causa delle terribili complicanze, 40 donne risultarono infettate e 19 dei loro figli nacquero con la sifilide congenita. 

In foto, uno dei sopravvissuti abbraccia l'ex presidente americano Bill Clinton.

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L'orrore nazista.

L'orrore nazista.

Gli sperimenti condotti dai medici e dai ricercatori nazisti rimangono tra i più cruenti. Le cavie erano in questo caso le stesse persone deportate nei campi di concentramento: ebrei primi tra tutti, disabili, nomadi, omosessuali e chiunque venisse considerato indegno di vivere. 

I deportati subivano violenze di ogni genere, utili a sviluppare armi di difesa e strategie di sopravvivenza dei militari: numerosi ebrei ad esempio sono stati sottoposti a ripetuti bagni in acqua ghiacciata per capire quanto a lungo un pilota in ipotermia potesse sopravvivere. 

Per studiare gli effetti causati dagli sbalzi di pressione subiti dai piloti aerei, le vittime venivano portate in camere di decompressione in cui i valori della pressione atmosferica variavano istantaneamente: la maggior parte moriva per dissezione cerebrale. 

L'esperimento di Albert B.

L'esperimento di Albert B.

Nel 1920 il dottor John Watson ed la studentessa Rosalie Rayner condussero un esperimento su un bambino di soli 9 mesi, per confermare la loro teoria secondo la quale l'essere umano nasce come una tabula rasa che può essere deformata a piacimento. 

La loro intenzione era quella di instillare una fobia nei confronti di tutti gli animali nel piccolo soprannominato Albert B. Si dice che la madre fosse un'infermiera dell'ospedale in cui lavoravano gli stessi ricercatori, ricompensata con la paga di un dollaro. 

Il bambino venne messo a contatto con un ratto bianco. Successivamente l'ingresso del topo nella stanza fu accompagnato da suoni assordanti ogni volta più intensi. Al termine dell'esperimento il bambino mostrò una fobia verso qualsiasi animale con pelliccia, a prescindere del rumore emesso. 

L'identità del piccolo Albert rimase sconosciuta fino al 2010, quando si scoprì il nome: Douglas Merritte morì all'età di 6 anni per idrocefalia, non imparò mai a camminare né a parlare ed era affetto da diversi ritardi mentali.

L'esperimento sulla balbuzie.

L'esperimento sulla balbuzie.

Nel 1920, 22 bambini orfani sono stati coinvolti a loro insaputa in un esperimento sulla balbuzie, una condizione che complica il linguaggio del bambino a seguito di traumi cranici o emozionali. Soltanto 10 erano realmente balbuzienti, gli altri erano tutti bambini sani. Al termine dell'esperimento, 6 di questi mostrarono comportamenti correlati alla balbuzie, primo tra tutti la mancanza di autostima ed altre difficoltà a livello sociale, causati dall'esperimento. 

Il caso del penitenziario di Stateville.

Il caso del penitenziario di Stateville.

Durante la seconda guerra mondiale per vincere il conflitto si riteneva necessario riuscire ad individuare una cura per la malaria: è stato stimato che circa il 65% dei soldati in transito nel Pacifico del sud abbiano contratto la malattia. 

Nel 1944 e nei due anni successivi uno spietato studio venne condotto all'interno del penitenziario di Stateville, nell'Illinois: 400 detenuti furono utilizzati come cavie per individuare una cura efficace che potesse essere in grado di riportare a casa sane e salve le truppe americane. 

La spietatezza dei metodi usati si estende anche alle tecniche di persuasione usate per rendere numeroso il numero di partecipanti all'esperimento: un'infezione di malaria veniva ricambiata con una riduzione della pena carceraria.

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L'omosessualità durante l'Apartheid.

L'omosessualità durante l'Apartheid.

Gli anni dell'Apartheid sono stati tempi difficili per la popolazione di colore ed in particolare per quella omosessuale. Tra il 1969 e il 1987, in un ospedale di Pretoria, iniziò un percorso di riabilitazione degli individui considerati deviati sessualmente: furono sottoposti a dosaggi elevati di farmaci e terapie elettroconvulsive.

Quando la cura non aveva esito positivo (ovvero in tutti i casi), i pazienti venivano sottoposti ad una cura ormonale in seguito alla castrazione chimica.

L'esperimento di Milgram.

L'esperimento di Milgram.

Nel 1960 venne condotto un esperimento noto con il nome dello psicologo americano che lo inventò.

Era prevista la presenza di un ricercatore che ordinava ad un insegnante di punire un terzo soggetto con scosse elettriche, quando quest'ultimo commetteva errori in un gioco di memoria. Le scosse non erano reali ma l'insegnante era l'unico a non esserne al corrente.. 

L'esperimento di Milgram è stato pensato per mettere in luce l'obbedienza dell'essere umano nei confronti di un'autorità: in particolare l'insegnante infliggeva pene sempre più dolorose nonostante le parole di misericordia recitate della vittima, soltanto per obbedire al comando provenuto da una figura più autoritaria come quella del ricercatore. 

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Il controllo delle mente della CIA.

Il controllo delle mente della CIA.

Durante il periodo della Guerra Fredda la CIA iniziò una ricerca sulla formazione di super-agenti in grado di commettere crimini di cui non sarebbero mai stati sospettati. Secondo alcune fonti, la ricerca coinvolse numerosi cittadini ignari, insieme ad universitari e militari, che furono drogati pesantemente e sottoposti a pratiche di ipnosi. 

Il progetto durò più di 20 anni e fu responsabile della morte di una persona sebbene se ne sospettino molte di più. Nel 1973 la CIA distrusse ogni traccia dello studio costato più di 20 milioni di dollari. 

I test batteriologici del Giappone.

I test batteriologici del Giappone.

L'unita 731 fu un distaccamento dell'esercito militare giapponese incaricato di studiare e testare armi chimiche e biologiche nonostante la firma del protocollo di Ginevra da parte del Giappone, che ne impediva l'uso.  

Fra il 1942 e il 1945 centinaia di prigionieri, soprattutto cinesi, furono impiegati come cavie per test biologici e chimici, per sperimentare nuove armi batteriologiche e terapie curative. 

L'unità fu responsabile di uno dei più terribili crimini di guerra mai commessi dall'esercito giapponese. 

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Gli studi di Erofilo.

Gli studi di Erofilo.

Erofilo è noto per essere stato il primo anatomista della storia e fondatore della scuola medica di Alessandria d'Egitto. Attraverso le sue vivisezioni, che venivano eseguite in pubblico, riuscì a illustrare il funzionamento dei nervi e dei tendini, e approfondì l'anatomia di tutti gli organi del corpo umano. 

Gli sono imputate più di 600 vivisezioni eseguite su prigionieri viventi.

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