Ötzi, il vero aspetto dell'uomo che viene dal ghiaccio non era questo: uno studio svela le sue reali sembianze

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di Francesca Argentati

16 Aprile 2024

Ötzi, il vero aspetto dell'uomo che viene dal ghiaccio non era questo: uno studio svela le sue reali sembianze
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Secondo uno studio, il vero aspetto di Ötzi, la mummia più antica mai rinvenuta in un Europa, non è quello che si pensava. Ecco cosa ha scoperto la nuova analisi del suo DNA.

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Ötzi, la mummia europea di 5.300 anni

Ricostruzione di Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio

Ötzi - the Iceman / South Tyrol Museum of Archaeology/Facebook

Ötzi, conosciuto come "l'uomo venuto dal ghiaccio", è una mummia umana risalente a circa 5.300 anni fa, la più antica che sia mai stata trovata in Europa. Il suo ritrovamento risale al settembre 1991, nella zona delle Alpi italiane tirolesi Venoste, per opera di un gruppo di escursionisti tedeschi. Accanto alla mummia congelata c'erano i resti di un'ascia di rame, di un cappello realizzato in pelle d'orso e di un lungo arco. Il nome è stato scelto in onore dell'omonima valle in cui è avvenuta la scoperta e, dal 1998, si trova al Museo Archeologico dell'Alto Adige a Bolzano, nella regione del Trentino Alto Adige, in Italia.

L'uomo venuto dal ghiaccio, in un primo momento, era descritto con lunghi capelli arruffati e carnagione chiara. Una successiva analisi, a decenni di distanza dal ritrovamento, ha però stabilito che il suo aspetto non era quello ipotizzato in precedenza. Il primo studio del genoma di Ötzi è stato presentato nel 2012, ma in seguito agli importanti progressi nella ricerca del DNA, gli scienziati hanno voluto riesaminare il suo genoma.

 

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Il vero aspetto di Ötzi, l'uomo venuto dal ghiaccio

I tatuaggi sulla schiena di Ötzi

Peter Demján/Ötzi - the Iceman / South Tyrol Museum of Archaeology/Facebook

Ötzi, in realtà, aveva capelli radi ed era quasi calvo. Inoltre, la carnagione e gli occhi erano molto più scuri del previsto. Secondo lo studio, l'uomo, che aveva circa 45 anni ed era in sovrappeso, era un discendente di contadini che abitavano quella che oggi è la Turchia. Inizialmente, si riteneva che l'uomo venuto dal ghiaccio avesse una pelle più chiara e che fosse dotato di molta più peluria, ma che il tempo e le condizioni ambientali avessero modificato il suo aspetto.

Ötzi, probabilmente, apparteneva a una piccola comunità che viveva isolata sulle Alpi: gran parte degli attuali europei ha una DNA derivante dai cacciatori e raccoglitori originari dell'ovest, dai pastori dell'est e dagli agricoltori dell'Anatolia, tuttavia il 92% degli antenati di Ötzi discendevano unicamente da quest'ultimi. Questo significa che la sua famiglia non si è mescolata ad altri gruppi, ma non si tratta dell'unica scoperta "tardiva" che ha coinvolto le origini di questa mummia. Un ulteriore studio, infatti, si è concentrato sui suoi numerosi tatuaggi, ribaltando le convinzioni iniziali.

I tatuaggi sul corpo di Ötzi

Ötzi - the Iceman / South Tyrol Museum of Archaeology/Facebook

Il corpo di Ötzi presenta ben sessantuno tatuaggi che, data la sua età, possono essere considerati i più antichi della storia sopravvissuti fino a oggi. Ma come furono realizzati? I primi studi ipotizzavano l'uso di una lama e di pigmento nero, ma una nuova ricerca smentisce questa teoria. Con ogni probabilità, le incisioni furono realizzate con uno strumento appuntito e ricoperto di pigmento di carbonio.

Lo studio si è fondato su attuali esperimenti che simulano le antiche tecniche per tatuarsi. Aaron Deter-Wolf, tra gli autori della ricerca, ha dichiarato: “La maggior parte erano sulla parte inferiore delle gambe e sulle caviglie. Uno sul polso sinistro e ce n'è un paio nella parte bassa della schiena. Sono linee in alcuni casi incrociate, ma più spesso parallele tra loro. Si va da due linee a cinque o sei.” Secondo lo scienziato, i tatuaggi dai bordi arrotondati sul corpo di Ötzi suggeriscono un disegno fatta a mano con osso o rame. Le incisioni, al contrario, creano bordi appuntiti. In ogni caso, il suo metodo mostra una certa continuità con le tecniche odierne e la body art sul corpo di Ötzi rivela le più antiche testimonianze conosciute fino a oggi relative ai tatuaggi.

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