Rilevato un segnale dal cosmo profondo: racconta di una collisione lontana 650 milioni di anni luce

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di Francesca Argentati

12 Aprile 2024

Rilevato un segnale dal cosmo profondo
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Con grande entusiasmo da parte della comunità astronomica, è stato rilevato un segnale di onde gravitazionali nel cosmo profondo: ecco a cosa è dovuto e da dove proviene.

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Onde gravitazionali si increspano nel tessuto spaziotempo: segnale captato

Rappresentazione artistica della fusione di stelle di neutroni

ESO/L. Calçada/M. Kornmesser - CC BY 4.0

Nello spazio profondo accadono cose misteriose, fuori dalla nostra remota portata. Tuttavia, gli strumenti e le tecnologie sempre più all'avanguardia permettono di captare segnali e avvenimenti provenienti persino dallo spazio più profondo, con crescente fermento nell'ambito astronomico. I ricercatori sono infatti riusciti a captare un segnale di onde gravitazionali dovuto a un evento celeste di grande rilevanza, grazie al sensibilissimo rilevatore LIGO Livingston: si tratta di una collisione avvenuta nel cosmo a 650 milioni di anni luce di distanza da noi.

L'evento cosmico, catturato nel maggio del 2023, prende il nome di GW230529. Ma cosa produce queste onde gravitazionali? Derivano dall'accelerazione di corpi celesti molto massicci, ad esempio la fusione di buchi neri o stelle di neutroni. Secondo la teoria della relatività generale di Einstein, quando questi corpi massicci si muovono o aumentano il proprio moto, le onde si increspano nel tessuto dello spaziotempo a causa di processi violenti nell'universo, viaggiando alla velocità della luce.  Riuscire a rilevarle è importantissimo: permette agli astronomi di scoprire fenomeni che, altrimenti, non avremmo modo di conoscere.

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GW230529, l'evento cosmico a 650 milioni di anni luce

Nel caso in questione, GW230529 è derivato dalla rara collisione tra una stella di neutroni e un oggetto sfuggente con gap di massa, ovvero con una massa compresa tra quella di un buco nero e una comune stella di neutroni. Questo ha messo in dubbio le teorie astrofisiche esistenti relative alla frequenza di questi fenomeni. Secondo Jess McIver, professore l'Università della British Columbia, questo segnale suggerisce che le collisioni tra stelle di neutroni e buchi neri di piccola massa potrebbero essere più comuni e frequenti di quanto si pensasse.

Le stelle di neutroni hanno campi magnetici trilioni di volte più forti di quello del nostro pianeta. Sono estremamente dense e hanno masse pari a circa 1,4/2 volte quelle del Sole: ciò significa che una minuscola porzione del loro materiale, sulla Terra peserebbe miliardi di tonnellate. Per questo motivo rappresentano un oggetto di incredibile interesse per carpire informazioni relative all'universo profondo, a cui non abbiamo accesso in altro modo.

Un messaggio cosmico dallo spazio profondo

Risultato da una simulazione numerica coerente con GW230529

LIGO Scientific Collaboration - I. Markin (Università di Potsdam), T. Dietrich (Università di Potsdam e Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale), H. Pfeiffer, A. Buonanno (Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale)

In definitiva, riuscire a rilevare l'increspatura gravitazionale non visibile, GW230529, rappresenta un importante passo avanti per la ricerca astronomica, che ha rilevato l'incredibile scontro interstellare tra una stella di neutroni e un oggetto misterioso con gap di massa. Il segnale captato deriva da un evento astronomico di diversi eoni fa.

Un vero e proprio messaggio cosmico che svela alcuni dei segreti dell'universo più remoto, inclusi i comportamenti inquietanti di corpi celesti situati nello spazio profondo. La continua ricerca spaziale, l'esplorazione e la progettazione di attrezzature all'avanguardia guiderà il campo dell'astronomia a una crescente collezione di scoperte. Nel frattempo, l'attenzione verso il prossimo segnale cosmico da captare rimane "alle stelle".

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