La nuovissima foto che ritrae il buco nero al centro della Via Lattea: è già entrata nella storia

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di Gianmarco Bonomo

29 Marzo 2024

La nuovissima foto che ritrae il buco nero al centro della Via Lattea: è già entrata nella storia
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Al centro della Via Lattea c’è un enorme buco nero, Sagittarius A*. Lo sappiamo grazie alle ricerche degli ultimi decenni, alle rilevazioni dei telescopi e ai calcoli matematici degli astrofisici. Adesso, finalmente abbiamo anche una foto in luce polarizzata del buco nero supermassiccio, dove si notano degli enormi campi magnetici attorno all’orizzonte degli eventi. Insomma: si tratta di una foto storica che può migliorare la comprensione della nostra galassia, e del suo buco nero. Vediamo perché.

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Foto di Sagittarius A* in luce polarizzata: cosa vuol dire?

Foto di Sagittarius A* in luce polarizzata: cosa vuol dire?

Unsplash

Per poter ottenere una foto così ricca di dettagli del buco nero supermassiccio Sagittarius A*, i ricercatori di Event Horizon Telescope hanno fatto ricorso alla luce polarizzata. Ora, se la luce ha un’onda elettromagnetica che oscilla in diverse direzioni, si ha una luce polarizzata nel momento in cui queste oscillazioni assumono un orientamento preferenziale.

Per esempio, in presenza di campi magnetici, come avvenuto per il buco nero che c’è al centro della nostra galassia. Angelo Ricarte, ricercatore della Harvard Black Hole Initiative, spiega perché è importante poter vedere la luce polarizzata:

Acquisendo immagini della luce polarizzata del gas caldo e luminoso in prossimità dei buchi neri, stiamo direttamente deducendo la struttura e la forza dei campi magnetici che guidano il flusso di gas e materia di cui il buco nero si nutre ed espelle.

La possibilità di ottenere una foto di Sagittarius A* in luce polarizzata non deve però trarre in inganno. Il “nostro” buco nero è infatti estremamente mutevole, e cogliere le sue condizioni non è per nulla semplice. Eppure, la foto mostra il suo orizzonte degli eventi: un risultato straordinario per la ricerca, a partire dalle somiglianze con altri buchi neri.

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Le somiglianze di Sagittarius A* con M87*

Le somiglianze di Sagittarius A* con M87*

Unsplash

Rispetto alla prima immagine di Sagittarius A*, risalente al 2022, la foto dei campi magnetici ottenuta dall’Event Horizon Teelscope ha permesso di notare la rete di campi magnetici nell’orizzonte degli eventi del buco nero.

I risultati della ricerca, di cui la foto è soltanto la copertina, potremmo dire, sono stati pubblicati in due studi sulla rivista The Astrophysical Journal Letters. I ricercatori notano la somiglianza tra Sagittarius A* e M87*, soprattutto in relazione alla loro struttura di polarizzazione.

Per Sara Issaoun, ricercatrice del Center for Astrophysics di Harvard & Smithsonian, la presenza dei campi magnetici è fondamentale per comprendere l’interazione dei buchi neri con la materia circostante.

E, quando si parla di buchi neri, l’interazione con la materia circostante è tutto, o quasi. Il fatto che Sagittarius A* sia simile a M87*, un buco nero molto più grande, permette di effettuare confronti semplicemente impensabili fino a poco tempo fa.

Perché la foto di Sagittarius A* è storica?

Perché la foto di Sagittarius A* è storica?

EHT Collaboration

Con il progredire della tecnologia, che peraltro ha già fatto passi da gigante, le prossime immagini potranno rivelare molti più segreti sui buchi neri supermassicci al centro delle galassie. Detto questo, la foto di Sagittarius A* è un risultato storico per la ricerca astronomica e astrofisica.

Innanzitutto, perché il buco nero al centro della Via Lattea è più piccolo e ruota più velocemente rispetto a M87*. In secondo luogo, perché per ottenere la prima foto del 2022 era stato necessario combinare diverse immagini singole.

Insomma, riuscire a catturare la luce polarizzata potrebbe offrire prospettive innovative e impensabili nello studio dei buchi neri. Noi ne parliamo come se fossero qualcosa di concreto, eppure si tratta di oggetti distanti da noi migliaia di anni luce - se non di più - e per studiare i quali dobbiamo studiare i loro effetti sulla materia circostante.

Non è facile, e per questo la foto di Sagittarius A* è storica. Almeno, fino alla prossima.

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