Ora sappiamo perché le arance sanno di arance: scienziati scoprono a cosa devono il loro sapore inconfondibile

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di Francesca Argentati

04 Marzo 2024

Ora sappiamo perché le arance sanno di arance: scienziati scoprono a cosa devono il loro sapore inconfondibile
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A cosa è dovuto il sapore delle arance? Un nuovo studio lo ha scoperto, trovando anche una possibile alternativa a un fastidioso problema che negli ultimi tempi ha colpito proprio questi frutti.

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Il batterio HLB che infetta le arance

Il batterio HLB che infetta le arance

Pixabay

L'arancia è un agrume dal sapore particolarmente delizioso, che molti amano gustare con una salutare spremuta al mattino. Ricca di vitamina C, è un frutto non solo ottimo da assaporare, ma anche estremamente salutare. Tuttavia, da alcuni decenni, una malattia di nome Huanglongbing ha preso di mira gli agrumi, arance comprese, e alcuni dei loro parenti: il responsabile è il batterio HLB che, infettandole e causandone il rinverdimento, ne ha compromesso la produzione globale. Questo significa che gli agrumi colpiti sono di scarsa qualità e non possono essere in alcun modo "guariti": l'unica soluzione disponibile è rimuovere rapidamente i loro alberi a scopo preventivo.

Tuttavia, la crescita di alberi che producono agrumi ibridi ha permesso di sviluppare una tecnologia innovativa in grado di inibire il decorso dell'Huanglongbing, dando vita a frutti simili all'arancia e che possono resistere al batterio HLB, individuato per la prima volta nel 2005 in Florida. Da quel momento si è diffuso fino a mettere in forte difficoltà l'industria degli agrumi, i quali assumono un sapore amaro oltre a un colore verdastro. Gli scienziati dell'Università della Florida e dell'ARS Citrus hanno condotto uno studio per ripristinare la situazione.

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Il sapore delle arance è dovuto a 26 composti

Il sapore delle arance è dovuto a 26 composti

Science Advances

Gli scienziati, tra non molto, potrebbero riuscire a creare ibridi non solo resistenti all'Huanglongbing, ma anche con lo stesso sapore delle arance tradizionali. L'analisi chimica svolta durante lo studio ha individuato i composti collegati al tipico gusto delle arance: in seguito ai primi test è emerso che alcuni ibridi del Poncirus, o arancia trifogliata, tranne il Sundragon degli Stati Uniti, tendevano a generare succhi dal sapore simile a quello delle arance dolci, ma piuttosto sgradevole. Questo ha richiesto la rivalutazione dei composti responsabili del gusto, portando gli scienziati a scoprirne 26, tra cui sette esteri fondamentali per ottenere il vero sapore del succo d'arancia.

Le nuove tecnologie hanno permesso ai ricercatori di scoprire il gene principale degli esteri, CsAAT1, C. sinensis alcol aciltransferasi 1, facilitando lo sviluppo di un marcatore di DNA utile per identificare velocemente la presenza di un tratto genetico apprezzabile nei semi rispetto alla realtiva manifestazione fisica futura. I fisiologi vegetali Jinhe Bai e Anne Plotto, insieme ad altri undici ricercatori, hanno esaminato come questo gene possa essere inserito nel DNA degli ibridi resistenti all'HLB derivati dal Poncirus trifoliata e dal mandarino.

Conservare il sapore dell'arancia negli ibridi

"L'arancia dolce mostra una diversità genetica limitata e un'elevata suscettibilità al Huanglongbing" si legge nello studio. Per capire se fosse possibile produrre ibridi tolleranti alla malattia conservando il sapore originale delle arance, il team ha esaminato 179 campioni di succhi prodotti da numerosi agrumi. Quelli più simili al gusto tradizionale dell'arancia contenevano i 26 composti al completo, compresi i sette esteri, che sono risultati come i maggiori responsabili nel definire il sapore indistinguibile di arance e mandarini.

"I risultati potrebbero essere utilizzati per selezionare le piantine ibride di agrumi per individuare il sapore di arancia desiderato in una fase iniziale, invece di aspettare dai 10 ai 15 anni affinché l'albero dia i suoi frutti" ha dichiarato Plotto che, insieme a Bai, è del parere che questo studio possa fornire un importante aiuto nella selezione degli agrumi, unendo sistemi tradizionali alle innovative tecnologie genetiche.
Una svolta che potrebbe ripristinare una problematica che da decenni ha colpito moltissimi agrumi, rendendoli di nuovo sani e gustosi.

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