Archeologi trovano un uovo intatto di 1700 anni fa: una nuova analisi ne scopre l'incredibile contenuto

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di Francesca Argentati

13 Febbraio 2024

Archeologi trovano un uovo intatto di 1700 anni fa: una nuova analisi ne scopre l'incredibile contenuto
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Un uovo può restare intatto per 1.700 anni? A quanto pare sì e a fare la straordinaria scoperta è un gruppo di archeologi che, con stupore, ha ispezionato il suo interno.

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Trovate quattro uova intatte di 1700 anni fa: solo una si è "salvata"

Trovate quattro uova intatte di 1700 anni fa: solo una si è "salvata"

Oxford Archeology

L'archeologia ha il compito di riportare alla luce reperti antichi sepolti e nascosti alla nostra vista, che possono testimoniare e aiutare a ricostruire un passato ormai remoto ma di grande valore. Si tratta di un lavoro delicato, che a volte può riservare enormi sorprese: è il caso dell'uovo di gallina maculato rinvenuto durante uno scavo nel Berryfields, a nord-ovest di Aylesbury, nel Buckinghamshire, Inghilterra, e che risale a 1700 anni fa. In una fossa romana, infatti, sono state rinvenute quattro uova insieme ad altri oggetti, tra cui vasi di ceramica, ossa di animali, monete, scarpe di cuoio e un cesto lavorato. 

La scoperta è avvenuta nel 2010, durante i lavori di scavo tra il 2007 e il 2016 che hanno preceduto la costruzione di un complesso residenziale. Al momento dell'estrazione delle uova, che apparivano tutte intatte, tre sono andate in frantumi nonostante le precauzioni e le accortezze degli archeologi, rilasciando nell'aria un intenso odore sulfureo. Tuttavia, l'unico superstite è stato ribattezzato uovo di Aylesbury e in seguito a nuove analisi ha rivelato un'enorme sorpresa: al suo interno c'è ancora qualcosa.

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Il contenuto dell'uovo romano intatto: c'è ancora del liquido

Il contenuto dell'uovo romano intatto: c'è ancora del liquido

Oxford Archeology

Nell'uovo largo quattro centimetri circa c'è un liquido che, con ogni probabilità, è una combinazione di albume e tuorlo. Il direttore degli scavi Edward Biddulph, dell'Oxford Archaeology, ha definito sorprendente il ritrovamento di quello che di ritiene essere l'unico uovo integro in Gran Bretagna appartenente a un periodo così remoto: "Troviamo spesso pezzi di guscio, ma non uova intatte" ha spiegato. Se scoprire frammenti di uova vecchi di millenni è comunque emozionante, è naturale aspettarsi che un guscio non possa essere intatto dopo tutto questo tempo. Per tale motivo, il ritrovamento dell'uovo intatto ha suscitato grande stupore tra i naturalisti e gli archeologi presenti sul sito.

Dopo averlo estratto con cura, riuscendo a non danneggiarlo, è sorto il dubbio circa la sua conservazione. Dana Goodburn-Brown, conservatrice archeologica e scienziata dei materiali, ha avuto l'idea di sottoporlo a scansione tramite una micro TAC per decidere come procedere. “L’uovo si è rivelato ancora più sorprendente. Conteneva ancora il suo liquido, il tuorlo e l'albume, che sembrano essersi mescolati insieme. C'era anche una bolla d'aria ed è stato un momento emozionante quando l'abbiamo vista per la prima volta. Poi abbiamo deciso di girare l'uovo e guardarlo di nuovo, per vedere se la bolla si sarebbe mossa, cosa che è avvenuta" ha detto l'archeologa.

L'uovo intatto di 1700 anni si trovava in un'umida fossa romana

L'uovo intatto di 1700 anni si trovava in un'umida fossa romana

Oxford Archeology

"Avremmo potuto aspettarci che il liquido si fosse diluito nel corso dei secoli, ma è ancora lì. È assolutamente incredibile. Potrebbe essere l’uovo più antico del suo genere al mondo”. Nello specifico, l'uovo era stato deposto all'interno di una fossa romana piena d'acqua che veniva utilizzata come pozzo per la produzione della birra: un luogo estremamente umido, situato nei pressi di un'antica strada romana, che ha contribuito alla conservazione del reperto. "Potrebbe essere che le uova fossero deposte lì come offerta votiva. Il cestino che abbiamo trovato potrebbe contenere del pane” ha spiegato Biddulph.

In seguito, l'uovo è stato condotto al Museo di Storia Naturale di Londra. A occuparsi del trasporto è stato Biddulph, il quale ha dovuto scortare personalmente il delicato reperto attraverso la capitale inglese, camminando per le vie della città e a bordo della metropolitana: un compito estremamente delicato, tuttavia non ci sono state complicazioni e l'uovo ha raggiunto ancora intatto la sua nuova destinazione.

Il contenuto dell'uovo potrebbe avere un enorme valore scientifico

Il contenuto dell'uovo potrebbe avere un enorme valore scientifico

Buckinghamshire Council

Una volta giunti sul posto, il curatore della collezione di nidi di uccelli e uova del museo, Douglas Russell, è stato incaricato di trovare il sistema per rimuovere il contenuto dall'uovo senza danneggiarlo e il metodo migliore per conservarlo. Sebbene esistano uova più antiche che conservano il contenuto, ad esempio quelle mummificate, secondo Russell questo potrebbe essere l'uovo più datato tra quelli conservati in modo involontario. L'esperto ha suggerito di fare un minuscolo foro sul guscio per prelevare il liquido al suo interno e studiarlo.

“L’uovo è considerato uno dei reperti archeologici più interessanti e impegnativi da indagare e conservare. Essere la custode temporanea e l’investigatrice di questo uovo romano è uno dei momenti salienti dei miei 40 anni di carriera” ha affermato la Goodburn-Brown. "Abbiamo deciso che è meglio non intraprendere alcun trattamento invasivo per l'uovo perché è così raro e il suo contenuto potrebbe avere un enorme valore scientifico. I gusci d'uovo sono porosi e qualsiasi cosa messa sulla superficie potrebbe contaminare anche il contenuto interno."

Lo studio del liquido potrebbe fornire importanti dettagli circa l'uccello che lo depose ben 1700 anni fa: le sorprese potrebbero non essere ancora finite.

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