Potrebbero essere state raccolte le prove della vita su Marte: l'emozione degli scienziati

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di Francesca Argentati

31 Gennaio 2024

Potrebbero essere state raccolte le prove della vita su Marte: l'emozione degli scienziati
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Uno dei più grandi misteri per gli astronomi potrebbe essere finalmente a una svolta. Dopo molti di anni d'attesa, forse è possibile rispondere alla domanda: è esistita la vita su Marte? Potremmo essere a un passo dalla risposta.

Confermata la presenza di un antico lago sotto un cratere marziano

Confermata la presenza di un antico lago sotto un cratere marziano

Science Advances

Il rover Perseverance della NASA si trova su Marte, in seguito al lancio del 30 luglio 2020, con atterraggio il 18 febbraio 2021. Prodotto dal Jet Propulsion Laboratory e grande come un'automobile, ha una missione molto importante da svolgere: "Cercare segni di vita antica e raccogliere campioni di roccia e regolite (roccia e terreno frantumati) per un possibile ritorno sulla Terra", come riporta il sito dell'agenzia spaziale. In particolare, Percy, come viene soprannominato, osserva il cratere Jezero del pianeta rosso e, a questo punto della sua indagine, dovrebbe già avere una risposta da fornire agli scienziati: esiste o no la vita su Marte?

Finora, il robot ha confermato che il cratere, in passato, conteneva massicce quantità d'acqua. Le immagini catturate dal radar lo mostrano intento a ricercare segni di vita microbica in forma fossile sotto la superficie. Gli scienziati aveva ipotizzato che Jezero, una volta, ospitasse un sistema delta, osservando la sua superficie: stando al suo aspetto, era molto probabile la presenza del letto di un lago ora prosciugato, collegato a un fiume ormai scomparso. Proprio per scoprire se fosse davvero così, Perseverance è atterrato direttamente sul cratere e potrebbe già aver raccolto le prove della vita extraterrestre. Una prospettiva emozionante per i ricercatori, che ora possono osservare lo strato polveroso situato sotto il cratere.

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Rocce più giovani nel cratere marziano, portate dall'acqua?

Rocce più giovani nel cratere marziano, portate dall'acqua?

Science Advances

Il primo autore dello studio, David Paige, scienziato planetario dell'Università della California, Los Angeles, ha dichiarato: "Dall'orbita possiamo vedere una serie di depositi diversi, ma non possiamo dire con certezza se quello che stiamo vedendo è il loro stato originale, o se stiamo vedendo la conclusione di una lunga storia geologica. Per raccontare come si sono formate queste cose, dobbiamo vedere sotto la superficie." Il rover Perseverance è dotato di sette potenti strumenti, tra cui spicca il georadar RIMFAX, in grado di rilevare acqua, ghiaccio e salamoia a oltre dieci metri di profondità. Inoltre, può mappare il sottosuolo, tra strati di roccia e terreno, fino a venti metri.

Per gran parte del 2023, il robot ha perlustrato il bordo occidentale di Jezero, che ha quattro miliardi di anni, scrutando sotto la superficie, confermando l'ipotesi degli scienziati riguardo all'antica presenza di un lago. Sotto quello che sembra essere stato un delta, il team ha individuato la testimonianza del fatto che Jezero, formatosi in seguito all'impatto di un asteroide, ha ospitato al suo interno rocce e detriti meno antichi, che potrebbero essere stati condotti nel cratere proprio tramite l'acqua, ipotesi più probabile rispetto all'attività vulcanica.

L'analisi dei campioni rivelerà se i marziani sono esistiti

L'analisi dei campioni rivelerà se i marziani sono esistiti

NASA/JPL-Caltech/Wikimedia commons - Public Domain

Con ogni probabilità, il lago, simile a quelli terrestri, occupava una superficie di circa sette chilometri, ma questa stima non è stata ancora confermata. Nel tempo, lo specchio d'acqua ha subito diverse modifiche, espandendosi e ritirandosi. Nel momento in cui è scomparso, ha lasciato l'impronta riconoscibile del delta, ma gli scienziati sono ottimisti riguardo al fatto che alcune forme di vita microbiche potrebbero essersi sviluppate in quel periodo. Perseverance ha già raggiunto un campionamento del sito pari al 60% e parte delle rocce e della polvere raccolte sembrano contenere composti organici. Tuttavia, sarà necessario attendere che questi campioni vengano analizzati sulla Terra prima di confermare l'effettiva presenza di tracce biologiche.

"Questa sequenza di eventi rafforza l'idea che il cratere Jezero abbia registrato una ricca storia geologica guidata da cambiamenti su larga scala nell'ambiente marziano. Per una comprensione più completa di questi eventi potrebbe essere necessario attendere la restituzione e l'analisi dei campioni di Perseverance" si legge nello studio. Dunque, non resta che attendere che i dati raccolti da Percy vengano analizzati per scoprire, finalmente, se i marziani sono davvero esistiti.

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