Hai mai sentito parlare di memoria muscolare? Cos'è e come ti facilita la vita

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di Francesca Argentati

28 Gennaio 2024

Hai mai sentito parlare di memoria muscolare? Cos'è e come ti facilita la vita
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Hai mai sentito parlare di memoria muscolare? Si tratta della capacità del nostro corpo di memorizzare le abilità apprese, ma come funziona questo interessante processo?

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Memoria muscolare neurologica e fisiologica: cosa sono?

Memoria muscolare neurologica e fisiologica: cosa sono?

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Nella vita, come si dice, è tutta questione di allenamento: questo può riguardare sia la sfera cerebrale che quella motoria. Quando ci apprestiamo a imparare una nuova attività, per via dell'inesperienza all'inizio può risultarci faticosa e difficile, ma proprio grazie alla costanza e alla pratica conquistiamo via via padronanza. La memoria motoria è quella componente che ci consente, durante l'allenamento, di acquisire e imprimere sequenze di contrazione e rilassamento muscolare deputati a svariate attività fisiche.

Secondo la scienza, ne esistono due diverse tipologie: una riguarda la memoria muscolare neurologica, che si riferisce al ricordo delle discipline imparate, mentre l'altra è la memoria muscolare fisiologica, che riguarda lo sviluppo dei muscoli vero e proprio, il quale si verifica nel tempo proprio grazie all'allenamento. La prima è quella che ci permette di riprendere un determinato tipo di attività o sport dopo diverso tempo che lo abbiamo interrotto, ad esempio: in qualche modo, ci sembra che i nostri muscoli abbiano conservato il ricordo dei movimenti che devono eseguire e non abbiamo l'impressione di dover imparare da zero, sebbene siano trascorsi anni dall'ultima volta che abbiamo, per esempio, giocato a tennis o fatto surf. Tuttavia, non è esattamente così che funziona.

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La memoria muscolare si sviluppa grazie al sistema nervoso centrale

La memoria muscolare si sviluppa grazie al sistema nervoso centrale

Freepik

Non sono i nostri muscoli ad aver memorizzato i movimenti, ma il sistema nervoso centrale, ovvero cervello e midollo spinale, che possono lavorare sia autonomamente che in sinergia: i tessuti muscolari, infatti, non possono sviluppare ricordi, al contrario della nostra mente. Nel momento in cui apprendiamo come ripetere e interrompere movimenti specifici, il cervello e il midollo spinale sviluppano nuovi percorsi neuronali che si imprimono nella memoria. Così, quando riprendiamo un certo sport o attività motoria, sanno quali segnali inviare alle parti del nostro corpo coinvolte nell'esercizio.

In altre parole, il cervello non ha più bisogno di apprendere come il nostro corpo deve muoversi, semplicemente perché lo sa già. Quando iniziamo una nuova disciplina che non abbiamo mai praticato prima, sperimentiamo la cosiddetta fase cognitiva: dobbiamo imparare nuovi movimenti e sequenze e, di conseguenza, è necessario pensare a quali parti del corpo muovere e riflettere sul procedimento corretto. In questa fase è particolarmente coinvolta la corteccia prefrontale, deputata al pensiero. Una volta che si inizia a diventare costanti, subentra la fase associativa, nella quale i movimenti muscolari iniziano ad essere meno faticosi e impacciati, ma il cervello deve ancora concentrarsi per eseguire le giuste sequenze, che non sono ancora diventate automatiche.

Memoria muscolare, il pilota automatico dei movimenti

Memoria muscolare, il pilota automatico dei movimenti

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Soltanto quando i movimenti diventano automatici e non abbiamo più bisogno di pensarci, si può parlare di memoria muscolare: esattamente come quando impariamo a guidare una macchina. All'inizio non sappiamo come muovere il cambio e quali pedali premere e, una volta appreso, siamo comunque incerti e ragioniamo su ogni movimento prima di eseguirlo. Infine, guidare diventa del tutto automatico e non abbiamo alcun bisogno di pensare al fatto di schiacciare la frizione mentre spostiamo il cambio. Anche dopo molti anni trascorsi senza guidare, questo automatismo resterà invariato: forse ci sentiremo insicuri la prima volta, ma non avremo alcun bisogno di tornare a scuola guida per apprendere di nuovo il procedimento.

Quando si attiva la memoria muscolare, il cervello passa in modalità pilota automatico, attivando i gangli della base, gruppi di materia grigia situati in entrambi gli emisferi sotto i ventricoli laterali. In ogni caso, nel momento in cui si inizia una nuova attività, è preferibile farlo con la guida di un trainer, per evitare di eseguire e apprendere movimenti errati e costruire, quindi, percorsi neuronali non corretti e difficili da ripristinare nel tempo. E per quanto riguarda la memoria muscolare fisiologica? In sostanza, l'allenamento precedentemente interrotto ci permette di riprenderlo senza eccessiva fatica, poiché potremo recuperare più velocemente il tono muscolare perduto rispetto a chi non ha mai praticato sport. Tuttavia, l'effettiva rapida ripresa dopo molto tempo dallo stop è ancora dubbia per la scienza.

E tu avevi mai sentito parlare di memoria muscolare?

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