Scrittrice giapponese premiata per il suo libro: confessa di aver usato ChatGPT durante la stesura

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di Francesca Argentati

21 Gennaio 2024

Scrittrice giapponese premiata per il suo libro: confessa di aver usato ChatGPT durante la stesura
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L'uso dell'intelligenza artificiale è ormai ampiamente sdoganato, compresi i chatbot come ChatGPT: una scrittrice premiata ha confessato, senza remore, di aver scritto il suo libro usando proprio questo strumento.

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La scrittrice giapponese Rie Kudan ha usato ChatGPT per scrivere il suo libro

La scrittrice giapponese Rie Kudan ha usato ChatGPT per scrivere il suo libro

jiudaanlijiang/X

Si sente parlare molto spesso parlare di ChatGPT, il modello di linguaggio creato da OpenAI: sempre più persone sfruttano questo strumento per produrre testi, comprese tesine e documenti professionali. Generative Pre-trained Transformer, infatti, è addestrata a produrre ed elaborare scritture coerenti attingendo alle informazioni disponibili su internet, formulandole in base alla richiesta dell'utente. Pensare che sia in grado di produrre persino un libro potrebbe stupire, ma a destare maggiore sorpresa è stata la confessione dell'autrice Rie Kudan, 33 anni, dopo aver ricevuto il premio letterario più ambito di tutto il Giappone.

No, la scrittrice non ha affidato l'intera stesura a ChatGPT: soltanto il 5% circa del suo romanzo è dovuto all'intelligenza artificiale, che tuttavia le ha permesso di sfoderare tutta la sua creatività, sostiene la Kudan. Questo episodio ha aperto un ulteriore dibattito sull'utilizzo dell'ormai famoso chatbot e sul suo ruolo nella scrittura dei testi, che sempre più spesso sostituisce quella umana. Nel mondo della letteratura, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale ha visto fronti opposti esprimersi al riguardo: non molto tempo fa, circa novemila autori hanno fatto causa a OpenAI con l'accusa di aver addestrato il modello utilizzato le loro opere senza richiederne il permesso, mentre ora la Kudan ha confessato - senza alcun rimorso - di aver deliberatamente chiesto l'aiuto di ChatGPT per completare il suo libro e dare un'ulteriore spinta alla sua fantasia.

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Il 5% del libro premiato cita alla lettera frasi generate dall'AI

Il 5% del libro premiato cita alla lettera frasi generate dall'AI

Freepik

Nel momento in cui ha ricevuto il prestigioso Premio Akutagawa per il suo romanzo "Tokyo Sympathy Tower", ha ammesso davanti ai presenti alla cerimonia di aver creato il libro con l'aiuto del programma AI. Si è trattata di una vera e propria collaborazione: ka Kudan ha rivelato di aver "discusso" spesso con ChatGPT, confidandole i suoi pensieri più privati, dialogando in modo aperto con l'AI, che a sua volta le ha fornito risposte in grado di ispirare non solo la sua immaginazione, ma diversi dialoghi che ha riportato nella sua opera. La trama, definita impeccabile dai giudici, è ambientata in una Tokyo proiettata nel futuro e l'intelligenza artificiale, naturalmente, è una delle principali protagoniste. L'archietto Sara Makina, in questo contesto, realizza una torre all'interno di un parco che ospita criminali in cerca di riabilitazione, verso i quali la donna prova una certa ostilità, mentre il giovane Takuto è alle prese con la stesura della propria autobiografia.

Nell'ammettere il suo utilizzo del chatbot, la Kudan non ha mostrato cenni di imbarazzo o disappunto nei confronti del proprio operato. Tutt'altro: ha confessato candidamente di aver fatto "un uso attivo dell'intelligenza artificiale generativa come ChatGPT durante la scrittura di questo libro. Direi che circa il 5% del libro cita alla lettera frasi generate dall'intelligenza artificiale. Negli ultimi anni ci troviamo in una situazione in cui le parole si sono espanse senza limiti e hanno consentito interpretazioni illimitate" ha spiegato. "Voglio usare le parole con attenzione e pensare agli aspetti positivi e negativi del linguaggio."

ChatGPT sostituirà gli scrittori umani? Rie Kudan continuerà a utilizzarla

ChatGPT sostituirà gli scrittori umani? Rie Kudan continuerà a utilizzarla

jiudaanlijiang/X

Senza dubbio, ricorrere a ChatGPT ha innegabili vantaggi, che spaziano dalla rapida ricerca di informazioni fino all'utilizzo come fonte di ispirazione non solo per testi, ma per molti altri ambiti. I risultati, poi, sono davvero sorprendenti, considerando che la giuria ha dichiarato la propria difficoltà nel riuscire a trovare difetti nel romanzo vincitore. Shuichi Yoshida, tra i membri del comitato, ha ammesso che “È un lavoro molto divertente e interessante, che accende il dibattito su come considerarlo”. 

La Kudan non intende rinunciare al suo "rapporto confidenziale" con la tecnologia, alla quale affida cose di cui “non potrei mai parlare con nessun altro”. Si augura dunque di continuare a usare ChatGPT per sviluppare e valorizzare la sua creatività. Ma il chatbot potrà sostituire definitivamente gli scrittori umani? Probabilmente no: queste due realtà sono senza dubbio destinate a coesistere e l'AI rappresenterà un ottimo aiuto nel perfezionare le opere letterarie, senza tuttavia diventare l'autore principale. In molti, però, trovano che il premio riconosciuto alla scrittrice sia immeritato, dal momento che non è tutto frutto del suo lavoro: sei d'accordo con loro?

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