Amazon ha introdotto robot umanoidi nei suoi magazzini: ma è la scelta giusta per il futuro?

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di Gianmarco Bonomo

12 Dicembre 2023

Amazon ha introdotto robot umanoidi nei suoi magazzini: ma è la scelta giusta per il futuro?
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Amazon ha iniziato a utilizzare robot umanoidi nei suoi magazzini. Quella che potrebbe sembrare una frase tratta da un film di fantascienza è una realtà estremamente contemporanea, con tutte le implicazioni del caso. In questo articolo vedremo cos’è Digit, il nuovo robot di Agility Robotics usato da Amazon e quali sono le conseguenze di queste macchine per il futuro del lavoro. E non solo.

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Un nuovo robot umanoide per Amazon: Digit di Agility Robotics

Un nuovo robot umanoide per Amazon: Digit di Agility Robotics

Agility Robotics/Youtube

Abbiamo visto tutti i robot di Boston Dynamics, ma si è sempre trattato di prototipi più concettuali che pratici. Allo stesso tempo, le aziende utilizzano già “robot” per compiti di assemblaggio, ma di certo sembrano più macchine che androidi. Digit, il nuovo robot di Agility Robotics, vuole combinare i vantaggi di entrambe le soluzioni. Cammina su due gambe e può prelevare e spostare pacchi, contenitori e ordini dei clienti. Secondo Scott Dresser, vicepresidente di Amazon Robotics, Digit può affrontare sfide impensabili per altri robot come gradini e scale nei magazzini.

Il robot sviluppato da Agility Robotics, attualmente in fase di sperimentazione presso i magazzini di Amazon, può davvero costituire una soluzione a basso costo. Ciononostante, si tratta sempre di robotica, un argomento che genera da sempre dibattiti e questioni. Davvero è un bene investire in un robot umanoide? E qual è il destino dei dipendenti umani di Amazon? Al momento, Digit è in fase di testing proprio per valutare la sua sicurezza, ma i potenziali problemi vanno ben oltre questo aspetto.

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Il problema della forma: davvero serve un robot umanoide?

Il problema della forma: davvero serve un robot umanoide?

Boston Dynamics

Il primo problema riguarda proprio la forma umanoide di Digit, un rudimentale primo passo verso la realtà raffigurata da film come Io, Robot. Eppure, la forma umana potrebbe non rappresentare la soluzione ideale per tutte le attività. Secondo Aaron Saunders, Direttore Tecnico di Boston Dynamics, i robot umanoidi hanno un certo potenziale nel campo della robotica generica, ma non per compiti specifici. Per esempio, spostare pacchi e contenitori renderebbe la forma umanoide poco efficiente.

Per Saunders, il robot Stretch sviluppato da Boston Dynamics è molto più efficace di un robot umanoide nella gestione di pacchi e scatole. In gioco però c’è molto più della mera funzionalità: Boston Dynamics e Agility Robotics si stanno confrontando su due visioni del futuro. Da una parte c’è l’imposizione della mano dell’uomo sulla realtà, con forme che dipendono esclusivamente dalla funzione. Dall’altra parte c’è il tentativo dell’uomo di riflettersi nelle proprie creazioni, in modo da vedere se stessi nei nuovi robot umanoidi.

Il problema della sostanza: i robot rimpiazzeranno i dipendenti umani?

Il problema della sostanza: i robot rimpiazzeranno i dipendenti umani?

Agility Robotics/Youtube

Lasciando da parte gli interrogativi più esistenziali, c’è un altro problema concreto sollevato dalla scelta di Amazon di utilizzare Digit nei magazzini. Da un lato, abbiamo visto, c’è la funzionalità della forma umanoide, ma dall’altro lato c’è il destino dei dipendenti umani. Il passo della multinazionale verso l’automazione non piace a tutti. Secondo Amazon, si tratta di un momento fondamentale per liberare i dipendenti dai compiti manuali e migliorare i servizi ai clienti. Secondo i sindacati, invece, Amazon tratta i propri dipendenti come robot da anni. La corsa verso l’automazione non libererà i dipendenti dai compiti manuali ma, piuttosto, dal posto di lavoro.

Secondo Tye Brady, di Amazon Robotics, non ci sono piani per magazzini completamente automatizzati nel prossimo futuro. Le persone sono insostituibili, sostiene, e anzi Amazon ha creato migliaia di posti di lavoro grazie ai sistemi robotici. Anche in questo caso, si parla di posti di lavoro ma il discorso coinvolge anche un’altra dimensione. Da una parte, ci sono gli sforzi per sviluppare la tecnologia del futuro, lasciando al futuro anche le preoccupazioni sul suo impatto. Dall’altra parte, c’è la volontà di mantenere alcuni capisaldi del presente, e fare un passo alla volta. Dire qual è l’approccio giusto non è semplice, con tutti i pro e i contro delle diverse posizioni: forse, dovremmo chiederlo a un robot.

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