La Terra ha ricevuto un messaggio inviato con un raggio laser da una distanza di 16 milioni di km nello spazio

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di Gianmarco Bonomo

22 Novembre 2023

La Terra ha ricevuto un messaggio inviato con un raggio laser da una distanza di 16 milioni di km nello spazio
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La missione Psyche della NASA è forse una delle meno conosciute, ma non per questo meno importante. Anzi, rappresenta un capitolo storico nell’esplorazione spaziale. Per la prima volta, infatti, la Terra è riuscita a captare messaggi laser provenienti dallo spazio a una distanza di 16 milioni di chilometri. Vediamo cosa vuol dire questa innovazione per le comunicazioni nello spazio e il futuro dell’esplorazione interplanetaria.

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Psyche a 16 milioni di chilometri e oltre: la missione NASA

Psyche a 16 milioni di chilometri e oltre: la missione NASA

NASA/Aubrey Gemignani

La sonda Psyche è stata lanciata a inizio ottobre 2023 con l’obiettivo di raggiungere entro sei anni l’omonimo asteroide metallico ed esplorarne la superficie. A bordo della sonda, però, la NASA ha inserito anche il DSOC, il Deep Space Optical Communications, una tecnologia all’avanguardia in grado di rivoluzionare le comunicazioni ottiche nello spazio profondo.

Ed è precisamente quello che è successo. Quando Psyche si trovava a 16 milioni di chilometri di distanza dalla terra, il DSOC ha trasmesso dati criptati attraverso fasci di luce laser, ricevuti dal Telescopio Hale in California. Comunicazioni ottiche, ossia effettuate sfruttando la luce, di questo genere sono già state testate fra la Terra e la Luna. Ma mai a questa distanza. Si tratta quindi di un esperimento riuscito che di fatto apre la strada verso comunicazioni più avanzate con lo spazio profondo.

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La prima comunicazione ottica a milioni di chilometri di distanza

La prima comunicazione ottica a milioni di chilometri di distanza

NASA Jet Propulsion Laboratory/Youtube

Quello che ai nostri occhi può sembrare un tipo di comunicazione molto semplice, forse anche banale, ha invece costituito una sfida non da poco per il team dietro Psyche e il DSOC. Al termine del messaggio inviato con i laser, infatti, i fotoni della ricetrasmittente sono stati individuati dai sistemi a terra. In aggiunta, sono stati anche inviati dati verso lo spazio profondo: una sorta di botta e risposta laser.

Si tratta di un passo avanti significativo nella capacità di comunicazione nello spazio, e getta le basi per sviluppi futuri. Se quindi questo primo utilizzo del DSOC ha costituito un test sulle potenzialità della tecnologia, il suo futuro sarà nella comunicazione interplanetaria. Per iniziare, si pensa già a Marte, ma per poi andare anche oltre. Nel 2024, per esempio, partirà la missione di esplorazione su Europa, la Luna di Giove con un oceano sotterraneo.

Comunicazioni laser: un salto tecnologico per il prossimo futuro

Arrivare a comunicare sfruttando raggi laser a 16 milioni di chilometri di distanza non è uno scherzo. Certo, lo scopo principale di Psyche è quello di atterrare sull’asteroide omonimo e condurre i suoi test sulla composizione metallica del corpo celeste. Eppure, già appena all’inizio del suo viaggio la piccola sonda ha raggiunto uno dei suoi obiettivi: una comunicazione laser dallo spazio sfruttando il DSOC. Il Deep Space Optical Communications verrà quindi utilizzato per le comunicazioni a lunga distanza e interplanetarie, e la sua installazione su Psyche fa parte di un piano più ampio.

Dopo il successo di questa prima luce, il team del DSOC dovrà infatti perfezionare i sistemi che controllano il puntamento del laser sulla sonda. Il passo successivo è quello di mantenere una larghezza di banda elevata nella trasmissione dei dati a varie distanze dalla Terra. Anche se sembra semplice, quasi un piccolo passo per la sonda, si tratta di un enorme balzo dell’umanità verso le comunicazioni future con lo spazio.

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