Non possiamo fare più nulla: lo scioglimento di parte dell'Antartide occidentale è inarrestabile, il nuovo report

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di Francesca Argentati

25 Ottobre 2023

Non possiamo fare più nulla: lo scioglimento di parte dell'Antartide occidentale è inarrestabile, il nuovo report
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La sparizione di una fetta di Antartide è una questione di interesse mondiale. Questa regione è estremamente sensibile ai cambiamenti climatici e la preoccupazione circa il suo collasso è legata al riscaldamento globale dovuto all'aumento di emissioni di carbonio. Tuttavia, se queste venissero limitate, cosa accadrebbe? Sarebbe sufficiente a evitare le conseguenze? Uno studio ha trovato la risposta.

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Antartide e riscaldamento globale

Antartide e riscaldamento globale

Georg Botz/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0

L'Antartide si trova nella regione meridionale del Polo Sud e rappresenta il quinto continente più grande del mondo. Composta da lunghe distese di ghiaccio, le sue temperature rigide possono raggiungere i -60° e scendere ulteriormente, mentre nei periodi estivi difficilmente salgono sopra i zero gradi. Si tratta del luogo più remoto, freddo e ventoso dell'intero pianeta e comprende il 70% circa delle riserve di acqua dolce della Terra. Il rilascio di carbonio nell'atmosfera ha aperto la prospettiva della sparizione dell'Antartide, anche se questa non sarà immediata.

Le emissioni di gas serra in aumento, infatti, come il biossido di carbonio, provocano un crescente riscaldamento globale: questo fenomeno può scatenare lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, con conseguente rialzo dei livelli del mare e possibili allagamenti, impatti ambientali e cambiamenti climatici. Se consideriamo l'enorme quantità di acqua presente in Antartide sotto forma di ghiaccio, è facile comprendere che anche una minima percentuale di disgelamento potrebbe contribuire all'innalzamento dei livelli marini. Per questo motivo, l'emissione di carbonio può agire in modo indiretto ma importante sulla sparizione di questa regione e uno studio ha voluto indagare sulle possibili contromisure da adottare.

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Limitare le emissioni di carbonio non salverà l'Antartide occidentale: lo studio

Limitare le emissioni di carbonio non salverà l'Antartide occidentale: lo studio

NASA/Jane Peterson/Wikimedia commons - Public Domain

Lo studio è giunto a una conclusione incontrovertibile: anche se le emissioni di biossido di carbonio venissero ridotte, il progressivo scioglimento dei ghiacciai nell'Antartide occidentale sarà ormai inarrestabile fino a fine secolo. Intervenire ora per limitarle, dunque, servirebbe a ben poco: i livelli del mare sono destinati a innalzarsi, con conseguenze che gli scienziati hanno definito "terribili". Alcune città balneari potrebbero dover essere evacuate.

Ricerche precedenti avevano previsto che la calotta glaciale dell'Antartide sarebbe scomparsa nei prossimi secoli, ma lo studio più recente ha evidenziato che anche la drastica riduzione delle emissioni di carbonio nei prossimi anni e decenni non potrà rallentare il processo. Se i livelli degli oceani aumentassero di cinque metri, la calotta glaciale occidentale sparirebbe del tutto. La ricerca ha dimostrato che la velocità di scioglimento delle calotte nel Mare di Amundsen, al largo della Terra di Marie Byrd, sarà triplicata nell'attuale secolo rispetto al precedente. Questo processo, come detto, è ormai irreversibile, anche abbassando le temperature globali di 1,5°.

Le conseguenze dello scioglimento dell'Antartide per il riscaldamento globale

Le conseguenze dello scioglimento dell'Antartide per il riscaldamento globale

Αναστασία Πορτνά/Wikimedia commons - CC BY-SA 4.0

Lo scioglimento delle piattaforme di ghiaccio rappresenta dunque un pericolo irrimediabile - e in più rapido avvicinamento - per gli abitanti delle zone costiere più vulnerabili all'innalzamento delle acque, che compongono oltre un terzo della popolazione mondiale, compresi coloro che vivono a 100 chilometri di distanza dalla costa. Il prossimo passo fondamentale, sostengono i ricercatori, è quello di tradurre in dati e stime certe quanto appreso grazie a questo studio.

Kaitlin Naughten del British Antarctic Survey e autrice della ricerca ha dichiarato: “Il nostro studio non è una grande notizia: potremmo aver perso il controllo dello scioglimento della piattaforma di ghiaccio dell’Antartide occidentale nel corso del 21° secolo. È un impatto del cambiamento climatico al quale probabilmente dovremo adattarci, e questo significa che alcune comunità costiere dovranno costruire difese o essere abbandonate”. In definitiva, la ricerca ha messo in risalto che la situazione è ancora più preoccupante di quanto non si sospettasse già: “Ma non dovremmo arrenderci e rinunciare ad agire sul clima, perché, anche se questo particolare impatto è inevitabile, è solo uno degli effetti del cambiamento climatico. Le nostre azioni probabilmente faranno la differenza, riguardo allo scioglimento dei ghiacci antartici, nel 22° secolo e oltre, ma si tratta di un arco temporale che probabilmente nessuno di noi sarà in grado di vedere”.

Per condurre lo studio è stato sfruttato un modello computerizzato ad alta risoluzione, consentendo una valutazione più completa del riscaldamento in Antartide: i dati riportati fanno riflettere anche sul futuro sfollamento causato dall'innalzamento dei livelli del mare e indirettamente dal rilascio dei combustibili fossili. L'obiettivo ora è quello di tutelare la parte orientale dell'Antartide riducendo l'emissione di gas serra e arginare ulteriori, disastrose conseguenze per l'ambiente e per l'umanità.

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