Un gruppo di scienziati vuole rivelare la posizione della Terra agli alieni, e potrebbe non essere un bene

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di Lorenzo Mattia Nespoli

05 Aprile 2022

Un gruppo di scienziati vuole rivelare la posizione della Terra agli alieni, e potrebbe non essere un bene
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Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando si parla di extraterrestri? La prospettiva di entrare in contatto con creature che non popolano il nostro pianeta è affascinante e inquietante allo stesso tempo. E, da decenni a questa parte, gli interrogativi sul tema sono sempre gli stessi: esistono davvero forme di vita aliene? E se sì, dove sono e come sono fatte? Riuscirebbero a comunicare con noi o potrebbero rappresentare un pericolo?

Sono tutte domande che la scienza si pone giorno dopo giorno, e che immediatamente ci trasportano in atmosfere quasi da film fantascientifico. Suggestioni a parte, però, qualcosa per comunicare con eventuali extraterrestri è stato fatto per davvero, ed è proprio di questo che vogliamo parlarvi. Di recente un messaggio lanciato nello spazio è stato aggiornato, con informazioni che riguardano anche la posizione esatta della Terra. Un bene o un male? La scienza è divisa su questo: scopriamo perché.

via Arxiv

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Pxhere

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È conosciuto come messaggio di Arecibo ed è una vera e propria comunicazione trasmessa nello spazio dal radiotelescopio omonimo, che si trova in Porto Rico. Lo scopo? Attirare l'attenzione di eventuali forme di vita extraterrestri e informarle della nostra presenza nello spazio. Da quando è stato lanciato, nel 1974, l'efficacia del messaggio ha generato non poche discussioni e perplessità nella comunità scientifica.

Stephen Hawking, tanto per citare una delle massime autorità del nostro tempo nel campo dell'astrofisica, mise in guardia sulla continua ricerca di vita aliena che si stava portando avanti. "Gli alieni potrebbero considerarci anche meno importanti di quanto noi consideriamo i batteri - fu l'avvertimento di Hawking - se guardiamo alla storia, il contatto tra umani e organismi ritenuti meno intelligenti è stato spesso disastroso, e gli incontri tra civiltà con tecnologie avanzate e primitive sono andati male per i meno avanzati".

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John Cairns/Wikimedia

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Posizioni forti e motivate, ma che non raccolgono il favore dell'intera comunità di scienziati. Al punto che, senza tenere conto di quanto pensava Hawking, oggi il messaggio originario di Arecibo è stato aggiornato e arricchito con nuove informazioni. Il progetto Beacon in the Galaxy (BITG), nel quale un gruppo di scienziati ha curato tale "update", ha destato più di una preoccupazione.

Immagini di noi esseri umani, informazioni sul nostro sistema solare, sul DNA, sulla superficie terrestre e soprattutto sull'esatta posizione in cui si trova il Pianeta nello spazio: questi gli aggiornamenti portati avanti e trasmessi dagli studiosi - principalmente in codice binario - e a disposizione di potenziali intelligenze lontane da noi. Nonostante gli ammonimenti di Hawking, i ricercatori coinvolti si sono detti fiduciosi. "Finché il contatto viene lanciato come un chiaro segno di pace - ha detto Jamilah Hah, che fa parte del progetto BITG - possiamo presumere che le potenzialità di arricchimento e scoperte superino i rischi".

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"Le parole di Stephen Hawking sono assolutamente stimolanti e da rispettare - ha dichiarato ancora - ma la mia conclusione è stata che qualsiasi specie in grado di comprendere e interpretare il nostro messaggio sarà ugualmente se non più intelligente e diffidente nei nostri confronti".

Riusciremo dunque mai ad attirare l'attenzione di possibili forme di vita aliene? Il quesito rimane tale e, finché non riceveremo risposte a quel messaggio, nessuno saprà se Hawking aveva ragione o meno. Voi che ne pensate? È un bene diffondere nello spazio tutte queste informazioni?

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