Perché le persone nelle vecchie fotografie non sorridevano quasi mai?

Lorenzo Mattia Nespoli image
di Lorenzo Mattia Nespoli

12 Dicembre 2021

Perché le persone nelle vecchie fotografie non sorridevano quasi mai?
Advertisement

A chi non è mai capitato di trovare o guardare una vecchia fotografia, di quelle dalle tipiche tonalità in seppia o in bianco e nero? Che si sia trattato di uno scatto di famiglia o di un cimelio da mercatino dell'usato, c'è sicuramente una caratteristica che spesso, in queste foto, è evidente. Di cosa stiamo parlando? Del fatto che quasi nessuno dei soggetti mostrati sorrida.

Ci avete mai fatto caso? Se avete risposto sì e non vi siete mai interrogati troppo sul motivo di tanta serietà, qui di seguito cercheremo di dare qualche risposta. Partiamo dicendo che le immagini in questione devono necessariamente essere molto antiche, a grandi linee appartenenti a un periodo che va dai primordi della fotografia fino alla metà del Novecento circa. Pronti a scoprire perché sorridere, una cosa che oggi viene a tutti naturale in foto, era all'epoca una specie di tabù?

via Time

Advertisement
Maxpixel

Maxpixel

Espressioni cupe e volti accigliati, un tempo, erano una sorta di costante fotografica. Guardando antichissimi esempi di immagini scattate a soggetti singoli o a intere famiglie, è facile rendersene conto. Sembra quasi che tutti avessero sempre un buon motivo per essere di cattivo umore e questo aspetto, negli anni, ha attirato la curiosità e le teorie più varie di molte persone. Sebbene non tutte le foto siano così, ce ne sono in gran numero, una cifra sufficiente a farci parlare di un aspetto ricorrente.

Nessuno saprà mai con certezza quali malumori e problematiche affliggessero i soggetti immortalati tanti e tanti anni fa; quello che alcuni esperti hanno fatto, tuttavia, è tracciare delle ipotesi, alcune originali, altre più cupe e persino inquietanti. In quella che Robert Cornelius, nel 1839, definì "la prima fotografia luminosa mai scattata", si vedeva proprio lui, ovviamente non sorridente. E da quel primo, antichissimo "selfie", in molti lo hanno imitato tanto che, anche nelle occasioni più gioiose, le espressioni sono tutt'altro che felici. Ma perché?

Advertisement
pellethepoet/Flickr

pellethepoet/Flickr

Una delle ipotesi più accreditate è quella che il meccanismo delle foto spaventasse le persone. La maggior parte di esse, infatti, non aveva alcuna familiarità con tale tecnologia, e di certo la possibilità di imprimere su una superficie un'immagine della realtà con macchinari ingombranti e complessi doveva sembrare una sorta di processo oscuro, forse quasi "diabolico". Quel tanto che bastava per non far sentire tutti a proprio agio. Ma non è finita qui.

Carl Backofen/Wikimedia

Carl Backofen/Wikimedia

I lunghi tempi di esposizione che richiedevano le prime macchine fotografiche, di certo non così avanzate per catturare immagini nitide in breve, non rendevano sereni i soggetti mostrati. Per farsi scattare una foto occorreva rimanere nella stessa posizione a lungo, e ci voleva davvero molto sforzo anche solo per non muovere un muscolo, figurarsi per sorridere! È chiaro che tutto questo era sufficiente per rendere accigliate e serie le persone.

Fylkesarkivet i Vestland/Flickr

Fylkesarkivet i Vestland/Flickr

Altre motivazioni sono da rintracciare in aspetti meno pratici e più sociali. Le condizioni dentali della gente, all'epoca, non erano certo ottimali, ed è per questo che in molti non avevano alcuna voglia di mostrare i denti in un sorriso. Non solo: secondo alcuni studi, un sorriso non celato poteva essere considerato come una "mancanza di classe e stile", specie dai membri dell'alta società, oltre che, nei casi più estremi, come un segno di follia. Ecco dunque perché, in generale, si tendeva a darsi un contegno, salvo poche eccezioni sorridenti.

Library of Congress Public Domain Archive

Library of Congress Public Domain Archive

Le foto in cui i soggetti immortalati tra Ottocento e Novecento sorridono, infatti, sono piuttosto rare, e in generale sono opera di fotografi dalla mentalità particolarmente moderna, oppure ritraggono momenti "rubati" e spontanei. La situazione, tuttavia, sembra essere cambiata all'incirca dalla metà del Novecento, quando le persone hanno finalmente capito che sarebbero apparse bene - o meglio - in foto anche sfoggiando un'espressione non accigliata. Complici alcune "mode" diffuse da personaggi famosi e una maggiore confidenza con gli strumenti fotografici, si è aperta la strada a un rapporto del tutto diverso con essi.

Advertisement
Library of Congress Public Domain Archive

Library of Congress Public Domain Archive

Voi che ne pensate? Vi eravate mai chiesti perché tutti fossero seri nelle foto antiche?

Advertisement