Questo fotografo ha immortalato le popolazioni indigene siberiane in scatti dal fascino potente e profondo

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di Lorenzo Mattia Nespoli

01 Dicembre 2020

Questo fotografo ha immortalato le popolazioni indigene siberiane in scatti dal fascino potente e profondo
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Al giorno d'oggi qualsiasi angolo del nostro Pianeta può sembrarci conosciuto e in qualche modo "raggiungibile", ma i luoghi e le popolazioni che quotidianamente rimangono fuori dai riflettori sono veramente tanti. Ce ne accorgiamo tutte le volte che veniamo a contatto con culture, persone, tradizioni e scenari lontani e diversi da quelli che siamo abituati a vedere.

Ed è proprio questa diversità, in fondo, che rende meraviglioso il mondo in cui viviamo, e che può essere una costante e preziosissima fonte di arricchimento. Sono questi i presupposti che guidano il meraviglioso lavoro di tante persone che, giorno per giorno, cercano di documentarla. Proprio come ha fatto Alexander Khimushin, un fotografo che ha viaggiato in lungo e in largo per il globo, visitando decine di Paesi e intenzionato a dar luce a popoli e culture che stanno lentamente scomparendo. Pronti a fare un viaggio nelle terre affascinanti, fredde e remote della Siberia?

via theworldinfaces/Instagram

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The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Khimushin è l'autore del progetto The World in Faces, un'iniziativa che, attraverso la fotografia, vuole portare l'attenzione su tutte quelle minoranze etniche i cui rappresentanti, per via della globalizzazione e della modernizzazione, si stanno facendo sempre meno numerosi.

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The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Culture, usanze e soprattutto volti: gli scatti di questo fotografo riescono a comunicare qualcosa di affascinante a chi li guarda, portando con sé un messaggio di tolleranza e pace davvero unico.

The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Le foto che state osservando vengono dalla Siberia, dove Khimushin si è letteralmente immerso, viaggiando in solitaria per mesi e percorrendo migliaia di chilometri con lo scopo di venire a contatto con le persone che popolano quelle terre "irraggiungibili".

The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Dal Lago Baikal al Mar del Giappone, Alexander ha toccato luoghi in cui vivono donne, uomini e bambini che appartengono a minoranze sempre meno rappresentate, e che ogni giorno onorano orgogliosamente le loro origini, affrontando climi a dir poco proibitivi.

The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Così, tra i suoi scatti troviamo i volti di chi vive nelle zone più fredde del mondo, come i Sakha, di cui Khimushin ha immortalato una ragazza nel tipico abito matrimoniale, con tanto di maschera.

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The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Non mancano poi pastori di renne nomadi, ragazzini e anziani di etnia Evenki, un uomo Nivkhi e uno di origini Tofalar. In quest'ultimo caso, siamo di fronte a persone che vivono in luoghi talmente remoti che durante la stagione invernale sono raggiungibili solo in elicottero.

Alexander Khimushin/Facebook

Alexander Khimushin/Facebook

Sono solo alcuni esempi delle decine di popolazioni con cui questo talentuoso fotografo è venuto a contatto durante i suoi viaggi. The World in Faces, Siberia, infatti, ha raccolto le foto di persone appartenenti a ben 40 gruppi etnici diversi, tutti dell'area siberiana e ognuno minacciato nella sua sopravvivenza.

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The World in Faces, Siberia

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Guardando i loro volti, i loro sorrisi e i loro abiti tradizionali non si può che rimanere affascinati, e sembra che ognuno di loro sia lì per raccontarci la sua storia.

The World in Faces, Siberia

The World in Faces, Siberia

Non c'è che dire: quello di Khimushin è un lavoro lodevole e dal significato meraviglioso, che ci auguriamo possa sensibilizzare tutti a trattare le diversità come occasioni di arricchimento, in un mondo che può ancora stupirci in modo autentico e genuino.

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The World in Faces, Siberia

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