La NASA ha scelto l'idea di un bambino di 9 anni per far andare in bagno gli astronauti durante le missioni spaziali

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di Claudia Melucci

11 Novembre 2020

La NASA ha scelto l'idea di un bambino di 9 anni per far andare in bagno gli astronauti durante le missioni spaziali
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Se per molti versi la vita nelle navicelle spaziali è paragonabile a quella sulla Terra, andare al bagno è leggermente differente, anzi possiamo dire più complicato. 

Ebbene, per la prossima missione lunare la NASA ha voluto aggiornare il modo in cui gli astronauti possono rispondere ai bisogni naturali, organizzando un contest per andare alla ricerca di nuove idee. Al termine della gara, la NASA ha proclamato il suo vincitore: un bambino malese di 9 anni.

via scmp.com

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La stazione Spaziale Internazionale è ovviamente dotata di un bagno, dove gli astronauti in missione possono urinare e defecare. Si tratta di una procedura simile a quella terrestre, sebbene gli strumenti e il comfort siano nettamente diversi.
In ogni caso il problema di dover andare in bagno non sorge tanto nella Stazione Spaziale, quanto durante le missioni spaziali.

Per il prossimo 2024, infatti, la NASA ha annunciato una nuova missione lunare, chiamata Artemis, in occasione della quale vuole dotare gli astronauti di un nuovo sistema per la raccolta dei bisogni.

A tal proposito la NASA ha organizzato un contest per raccogliere quante più idee e proposte da parte dei partecipanti, arrivando a proclamare un vincitore: un bambino originario della Malesia, di soli 9 anni.

 

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Pubblicato da Min Min su Lunedì 9 novembre 2020

Il suo nome è Zyson Kang e la sua "Spacesuit Lunar Toilet" è stata scelta tra 900 proposte provenienti da altri partecipanti con meno di 18 anni di età.

L'idea del piccolo prodigio ha stupito per la sua semplicità: si tratta infatti di un apparecchio che si infila sotto la tuta spaziale, un dispositivo di aspirazione che conduce i rifiuti del corpo in un serbatoio, situato all'interno degli stivali.

La proposta di Zyson è stata scelta soprattutto per il fatto che non richiede batterie o elettricità per funzionare e comporta un'aggiunta di peso minima alla già ingombrante tuta spaziale. Tutto il dispositivo si aziona mediante l'applicazione di energia meccanica, che produce una forza di aspirazione che cristallizza l'urina e i rifiuti fecali dell'astronauta.

pxhere

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Il tutor di Zyson, Chong Soo Sheong, ha affermato che l'idea non è stata concepita dall'oggi al domani: dietro c'è un grande lavoro da parte di Zyson, che si è concentrato sul design della sua idea per mesi interi.

Ora che la NASA lo ha proclamato vincitore, può finalmente raccogliere i frutti di tutto il suo impegno: una storia motivazionale che ci ricorda che anche i sogni più ambiziosi – come può essere lavorare per la NASA per un bambino di 9 anni – si possono realizzare con il dovuto impegno!

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