Nel 1998 un medico pubblicò uno studio sull'autismo e i vaccini: 12 anni dopo si scoprì essere una frode organizzata

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di Claudia Melucci

27 Ottobre 2020

Nel 1998 un medico pubblicò uno studio sull'autismo e i vaccini: 12 anni dopo si scoprì essere una frode organizzata
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Ancora oggi abbiamo a che fare con gruppi di persone che si rifiutano di sottoporsi alle vaccinazioni perché richiamano uno studio pubblicato nel 1998 su una rivista scientifica, che affermava di aver trovato un sospetto collegamento tra i vaccini e l'autismo. 

Sebbene la maggior parte della popolazione sia favorevole ai vaccini, sono molte le persone che non conoscono affatto l'assurda vicenda concernente proprio quello studio che in fin dei conti è stato proclamato come falso, come anche l'intera vicenda attorno la nascita del movimento no-vax una grandissima frode. Ecco che cosa accade nel 1998. 

via bmj.com

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Nel 1998 la rivista scientifica Lancet pubblicò uno studio a nome del dottor Andrew Wakefield e di altri 12 autori, che dichiarava di aver individuato un collegamento tra il vaccino MMR (contro il morbillo, la parotite e la rosolia) e l'autismo. Fu proprio il fatto che a pubblicare il lavoro fosse stata una prestigiosa rivista, fino ad allora di riferimento per molti altri studi, e il coinvolgimento di molti medici a gettare il panico sia nella comunità scientifica che nell'opinione pubblica. 

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Fu grazie alla volontà di vederci chiaro di un giornalista, Brian Deer, che alla fine lo studio del dottor Wakefield venne inchiodato come falso: non solo, ma si scoprì anche che dietro quello studio si celavano ingenti guadagni economici che lo stesso Wakefield avrebbe incassato. 

Brian Deer mostrò come le constatazioni fatte nel lavoro di Wakefield erano del tutto infondate: lo studio prendeva in esame un numero esiguo di casi studiati senza alcun controllo, si riferiva a tre condizioni mediche molto comuni, e si basava perlopiù su ricordi e affermazioni di parenti dei bambini presi in esame. 

Ma quella che può sembrare una folle impreparazione, si scoprì essere invece un piano architettato nei minimi dettagli per arrivare ad un vantaggio economico: il dottor Wakefield alterò i dati e i numeri al fine di supportare la sua affermazione di aver individuato una nuova sindrome; aveva anche il supporto dell'ospedale in cui lavorava per ottenere guadagni finanziari sulla paura diffusa dopo la pubblicazione sui vaccini. 

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Grazie al lavoro del giornalista Brian Deer e di tutti quegli studi che negli anni successivi hanno verificato la possibilità di ottenere gli stessi risultati dello studio del 1998 – senza mai trovare alcuna correlazione tra vaccini e autismo – nel 2010 il lavoro pubblicato da Wakefield sulla rivista Lancet è stato dichiarato falso. Nello stesso anno Andrew Wakefield è stato radiato dall'ordine dei medici del Regno Unito. 

In breve riportiamo alcuni studi che hanno confutato la possibile correlazione tra vaccini e autismo. 

  • 1999, studio su 500 bambini: nessun collegamento.
  • 2001, studio su 10.000 bambini: nessun collegamento.
  • 2002, studio danese su 537.000 bambini: nessun collegamento.
  • 2002. studio finlandese su 535.000 bambini: nessun collegamento.
  • 2005, rassegna di 31 studio che hanno coinvolto in totale 10.000.000 bambini: nessun collegamento.
  • 2012: rassegna di 27 studi di coorte, 17 studi caso-controllo, 6 serie di studi autocontrollati, 5 serie di prove temporali, 2 studi ecologici, 1 caso di prova incrociato, per un totale di 14.700.000 bambini: nessun collegamento.

In conclusione, oggi stiamo ancora pagando le conseguenze di una frode ben organizzata da un gruppo ristretto di persone, riconosciuta tale dalla comunità scientifica mondiale: non è stato trovato alcun collegamento tra vaccini e autismo in nessun caso di nessuno studio. 

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