Un ex operaio 72enne inventa una pompa idraulica per i Paesi in via di sviluppo e riceve 1 milione da Bill Gates

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di Lorenzo Mattia Nespoli

03 Luglio 2020

Un ex operaio 72enne inventa una pompa idraulica per i Paesi in via di sviluppo e riceve 1 milione da Bill Gates
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A volte dalle piccole idee di piccole realtà volenterose nascono le collaborazioni più inattese e proficue. La storia dell'imprenditore italiano - ex operaio - che stiamo per raccontarvi è esemplare di come un'invenzione innovativa, se notata dalle persone giuste e inserita nei contesti giusti, possa arrivare ad avere una rilevanza mondiale, finanziata nientemeno che da uno degli uomini più ricchi del mondo. 

Stiamo parlando di Bill Gates che, con la Fondazione che porta il suo nome, ha deciso di prendere sotto la sua ala l'invenzione del fortunato imprenditore 72enne Vincenzo Di Leo: una pompa idraulica particolarmente innovativa.

via News1

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Corriere Innovazione

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La Bill & Melinda Gates Foundation è la fondazione privata più grande del mondo, che gestisce un patrimonio di circa 50 miliardi di dollari e si dedica alla promozione di progetti umanitari, educativi e sanitari. È quasi incredibile che una realtà del genere possa essere arrivata a conoscere Tarua, l'invenzione dell'italiano Di Leo, e a essere così colpita dalle sue caratteristiche da dedicargli un investimento di un milione di dollari.

Di Leo gestisce una piccola azienda con soli 4 dipendenti, e la sua pompa idraulica è stata letteralmente "scovata" dalla fondazione Gates. Cosa ha di tanto innovativo? Semplice: si tratta di un sistema di trattamento delle acque reflue che sembra perfetto per tutte le realtà di Paesi in via di sviluppo dato che riesce, senza meccanismi troppo complessi o difficili da manutendere, a ripulire detriti e liquidi allo stesso tempo.

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Kuhlmann /MSC/Wikimedia

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Robustezza, semplicità e funzionalità in un sistema di spurgo che può aiutare a migliorare l'igiene e le condizioni spesso critiche di tante realtà in cui non sono garantite nemmeno le più basilari strutture sanitarie. A tutto vantaggio della salute delle persone. È stato proprio questo, infatti, che ha colpito la Fondazione statunitense, che all'imprenditore italiano ha chiesto soltanto di fare in modo di ridurre il peso del macchinario, da 300 kg a soli 70 kg, in modo da renderla ancora più pratica da gestire.

E Di Leo, insieme ai suoi tecnici, ci è riuscito, siglando un'importante collaborazione con la realtà americana che lo finanzia. Un bel traguardo, dunque, nonché uno splendido esempio di come inventiva e genialità - anche quando provengono da realtà piccole - possono dar vita a obiettivi grandi e importanti, con l'auspicio che quest'invenzione possa servire a migliorare la vita di tante persone.

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