Una serie di immagini per ritrovare le proprie emozioni perdute: così questo artista è uscito dalla depressione

di Marta Mastrogiovanni

07 Marzo 2020

Una serie di immagini per ritrovare le proprie emozioni perdute: così questo artista è uscito dalla depressione
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Di artisti che hanno trasformato il loro dolore in arte ce ne sono tanti, così tanti da aver dato adito al pensiero comune che per produrre un quadro, una canzone o qualunque altro tipo di componimento, si debba inevitabilmente soffrire o attraversare periodi critici che fungono da ispirazione. Frida Kahlo, Edvard Munch, Van Gogh ― sono solo alcuni esempi di grandi artisti tormentati che, nel corso della propria esistenza, hanno dovuto affrontare periodi decisamente bui e travagliati. Alcuni di loro soffrivano di disturbi mentali, che all'epoca venivano liquidati con la semplice parola "isteria" ― una parola in cui si nascondevano patologie della mente ben più complesse, quali il bipolarismo. Anche se sono stati effettuati numerosi studi, ad oggi non è ancora del tutto chiaro se effettivamente una condizione del genere, unita ad un inaspettato talento, possa davvero elevare l'artista ad una dimensione più grande. È indubbio, però, che ci sia un collegamento tra arte e depressione, almeno in alcuni casi.

via Instagram / Dawid Planeta

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Instagram / Dawid Planeta

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Dawid Planeta non sarà Van Gogh, ma ha indubbiamente un grandissimo talento. Un talento che, per sua stessa ammissione, è riuscito a far emergere dopo un periodo di depressione. David viene da Cracovia, in Polonia, ed ha creato una serie di illustrazione chiamate "Minipeople", ovvero "gente piccola". Basta dare un'occhiata per capire il motivo di questo nome: piccoli omini, solitamente silhouette appena abbozzate, si ritrovano di fronte ad animali giganti.

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Il progetto Minipeople è ambientato nella giungla e vede la comparsa di giganteschi animali, osservati dalla piccolissima presenza umana. Una storia che è in realtà una metafora sulle emozioni e sul trascorrere del tempo. Quando invecchiamo, tendiamo a dimenticare. mentre da giovani alimentiamo la nostra curiosità "visitando spesso la giungla", vivendo appieno nel mondo delle emozioni. Invecchiando, impariamo a nascondere tante di queste emozioni, perché le reputiamo in qualche modo "negative": sentiamo di doverci attenere a delle regole non scritte, pur di sentirci accettati con i nostri comportamenti.

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La serie di opere che compongono la collezione di Minipeople parlano proprio di questo: tornare nella giungla per affrontare alcune delle emozioni che abbiamo volontariamente nascosto. Un viaggio sul ritrovarsi, che va a toccare paure ed emozioni ― la paura di sentirsi persi e l'emozione di trovarsi di fronte a qualcosa di nuovo ed inesplorato.

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Per David non è possibile combattere la depressione, perché la depressione "non si combatte". È una condizione che si autoalimenta nella nostra mente e più la si combatte e ci si sente coinvolti, più si rischia di rimanerne intrappolati. Per questo giovane artista la depressione consiste nel "lasciarsi avvelenare" da quei sentimenti soppressi che ci siamo tenuti dentro per tanto tempo. 

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Quando sperimenti questa condizione, puoi iniziare ad esprimere ciò che senti in qualsiasi modo: tramite un disegno, una canzone, un quadro. Inoltre, affrontare il dolore in questo modo può aiutare a vedere le cose sotto un altro punto di vista.

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L'artista con una delle sue opere

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Per seguire l'artista nei suoi lavori potete visitare la sua pagina Instagram, Facebook o Behance.

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