In Emilia Romagna c'è un bonus di 400 euro per le pazienti oncologiche che devono comprarsi una parrucca

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di Claudia Melucci

30 Dicembre 2019

In Emilia Romagna c'è un bonus di 400 euro per le pazienti oncologiche che devono comprarsi una parrucca
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La perdita dei capelli durante i trattamenti antitumorali è un problema che si aggiunge ad un problema più grande. Potersi riconoscere allo specchio in un momento di grande sacrificio per la mente e il corpo è molto importante. Per tutti questi motivi la regione Emilia Romagna ha accolto con piacere la richiesta supportata da oltre 3 mila forme di un contributo per le donne che devono comprarsi una parrucca. Le pazienti in cura qui potranno usufruire di un rimborso fino a 400 euro.

via Repubblica

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Mike Mozart/Flickr

Mike Mozart/Flickr

L'amministrazione regionale, nella persona del presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ha approvato il contributo che permetterà a molte donne che combattono contro il tumore di acquistare una parrucca. 

Il costo di una parrucca, infatti, è proibitivo per molte pazienti, che senza questo aiuto regionale dovrebbero sopportare un cambiamento non indifferente nella propria identità. Perdere i capelli, oltre che ciglia e sopracciglia, trasforma completamente il viso di una persona in un momento già difficile di per sé come le cure antitumorali.

A sostenere l'iniziativa è stata anche Odette Piola, residente a Ferrara e in cura nella regione. Il contributo sarà indipendente dall'Isee e dalla situazione reddituale delle pazienti e potrà arrivare a 400 euro, una tantum. Per accedervi sarà necessario presentare una domanda su un modulo di richiesta e allegare la ricevuta di acquisto della parrucca.

Il contributo va incontro alle donne che decidono di indossare una parrucca per sopperire alla perdita dei capelli a causa dei trattamenti radio o chemioterapici, ma allo stesso tempo rispetta la scelta di coloro che invece preferiscono lasciare la testa calva. "Deve essere, comunque, una libera scelta perché c’è chi decide di andare in giro con la testa nuda, e anche questa è una scelta condivisibile. Io, per esempio, non mi sono mai potuta vedere con la testa nuda, persino in casa indossavo un turbante. È una cosa soggettiva ed è giusto rispettare la sensibilità della donna che in quel momento è costretta ad affrontare una battaglia molto dura", ha detto la Pioli.

Un piccolo aiuto che tenta di rendere più facile da affrontare una grande sfida come la lotta contro il cancro.

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