L'assenza di gravità uccide i tumori: la nuova frontiera della lotta al cancro è nello spazio

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di Lorenzo Mattia Nespoli

30 Agosto 2019

L'assenza di gravità uccide i tumori: la nuova frontiera della lotta al cancro è nello spazio
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Zero gravità, zero tumori. Potremmo riassumere così la scoperta che hanno fatto Joshua Chou e Anthony Kirollos, due ricercatori australiani dell'Università di Tecnologia di Sydney. La loro ricerca, iniziata quasi per caso, ha svelato prospettive davvero rivoluzionarie nella lotta contro il cancro.

È possibile che l'assenza di gravità, condizione in cui per ogni essere umano non è facile trovarsi, abbia una correlazione con le cellule affette da patologie tumorali? A quanto pare sì: vediamo in dettaglio cosa hanno scoperto i due scienziati.

via ABC.net

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24 ore: questo sarebbe il tempo necessario per eliminare tra l'80 e il 90% delle cellule colpite da cancro in un luogo in cui viene simulata la microgravità, ossia un campo gravitazionale di basso valore, simile a quello che sperimentano gli astronauti nello spazio.

Proprio dallo spazio, dunque, potrebbe venire un enorme aiuto alla lotta contro il cancro, senza l'intervento di alcun farmaco.

Inutile sottolineare che la scoperta di Chou e Kirollos si configura davvero di grande portata. Certo, chi è affetto da patologie tumorali non può di sicuro intraprendere un viaggio nello spazio come se nulla fosse ma, secondo gli scienziati, si potrebbero simulare sulla Terra condizioni simili a quelle vissute senza gravità.

La scoperta, come anticipato, è avvenuta quasi casualmente, quando i due scienziati hanno "inserito" le cellule malate nel simulatore di microgravità. Senza l'ausilio di farmaci o terapie, sono morte nel giro di un giorno. Ma come accade questo incredibile fenomeno, e perché le particelle tumorali non riescono a sopravvivere e riprodursi?

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NIH Image Gallery/Flickr

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Alla base di quanto osservato, potrebbe esserci un vero e proprio deficit di comunicazione fra cellule. Vale a dire che, senza le condizioni di gravità che hanno sulla Terra, i campioni di cancro al seno, ai polmoni, al naso e alle ovaie che hanno osservato Chou e Kirollos non sono riusciti a muoversi e a evolvere malignamente come di solito fanno.

La loro sopravvivenza, così, è messa a dura prova, fino a che non cedono e scompaiono del tutto. Per avere una prova e approfondire quanto ipotizzato, i due ricercatori australiani hanno deciso di fare una verifica sul campo o, per meglio dire, nello spazio.

Source:

https://www.abc.net.au/7.30/australian-researcher-to-send-cancer-cells-into/11454788

NASA/Crew of STS-132/Wikimedia

NASA/Crew of STS-132/Wikimedia

Chou e Kirollos, infatti, invieranno dei campioni di cellule cancerogene sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Gli astronauti australiani che partiranno per la prima missione spaziale dello Stato, così, porteranno con sé queste piccole particelle, per esporle alla gravità zero e verificare la loro reazione.

Il costo della missione sarà di circa 180mila euro: è ovvio che si tratta di una cifra piuttosto contenuta, se confrontata con le enormi potenzialità che una scoperta del genere potrebbe avere, se risultasse corretta. Associando questo trattamento "spaziale" alle altre terapie già presenti per il cancro, le speranze, per chi lotta contro queste orribili patologie, potrebbero davvero raggiungere nuovi orizzonti.

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