Nel 2019 raccolta di miele in Italia pari a zero, e la colpa è dei cambiamenti climatici

di Simone Fabriziani

08 Agosto 2019

Nel 2019 raccolta di miele in Italia pari a zero, e la colpa è dei cambiamenti climatici
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Il 2019 verrà ricordato come l'anno in cui non sarà sufficiente il miele prodotto dalle api per la produzione di frutta e verdura, e persino della carne: la raccolta del nettare operata dai piccoli ed operosi insetti per la prima metà del 2019 è sufficiente soltanto alla sopravvivenza stessa delle api, non per l'essere umano. Un bilancio preoccupante, perché causa diretta del sempre crescente pericolo del cambiamento climatico e delle temperature sempre più elevate durante l'anno in svariate aree del pianeta Terra.

via Ansa

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Waugsberg/Wikimedia

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Le api non riescono a raccogliere il nettare necessario a causa dei repentini sbalzi di temperatura che hanno caratterizzato i primi 6 mesi del 2019: da un caldo inusuale si passa con facilità a temperature sotto lo zero, e quindi il frequente cambiamento climatico ha portato ad uno stravolgimento del naturale ciclo delle stagioni; a farne le spese anche le operose api. 

L'allarme per l'Italia è stato lanciato da Coldiretti, che afferma che la raccolta di miele, almeno per lo Stivale, è azzerato per il 2019: "Prodotti come mele, pere, mandorle, agrumi, pesche, kiwi, castagne, ciliegie, albicocche, susine, meloni, cocomeri, pomodori, zucchine, soia, girasole e, colza dipendono completamente o in parte dalle api per la produzione dei frutti. Ma le api sono utili anche per la produzione di carne con l'azione impollinatrice che svolgono nei confronti delle colture foraggere da seme come l'erba medica e il trifoglio, fondamentali per i prati destinati agli animali da allevamento. Anche la grande maggioranza delle colture orticole da seme, come l'aglio, la carota, i cavoli e la cipolla, si può riprodurre grazie alle api."

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Pixabay

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L'allarme di Coldiretti è piuttosto chiaro: loro stimano che questi alimenti elencati siano l'elemento fondamentale per la produzione di almeno 1/3 della produzione della frutta e della verdura che ogni anno in Italia portiamo in tavola. Un bilancio estremamente negativo che dovrebbe farci riflettere sui pericoli imminenti a cui il nostro ecosistema sta andando incontro.

I piccoli gesti che possiamo fare nella nostra quotidianità per arginare la catastrofe sono tanti: potremmo ad esempio acquistare miele italiano e 100% biologico e non supportare l'importazione di miele lavorato in Ungheria e Cina (la loro esportazione nel 2018 ha raggiunto il picco di 27,8 milioni di chili in Italia), o adottare un alveare di api nel nostro giardino, assicurandoci che a questi importantissimi insetti non manchi mai il giusto cibo necessario al loro (e al nostro) sostentamento.

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