Un relitto trovato nel Nilo dimostra che lo storico Erodoto aveva ragione: le navi del tempo erano in mattoni rivestiti di papiro

di Giuseppe Varriale

31 Marzo 2019

Un relitto trovato nel Nilo dimostra che lo storico Erodoto aveva ragione: le navi del tempo erano in mattoni rivestiti di papiro
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Le Storie di Erodoto (484 a. C - 430 a. C.) rappresentano una delle prime opere storiografiche dell’occidente. Sappiamo che l’opera fu scritta soprattutto per essere declamata in pubblico e questo ha spesso portato gli studiosi a chiedersi se ciò che è raccontato dallo storico greco rispondesse alla realtà dei fatti. Una nave, sommersa nelle acque del Nilo, ha riportato all'attenzione il dibattito sulla veridicità dei racconti di Erodoto.

via Institute of Archaeology

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Belov, IJNA, 2013

Belov, IJNA, 2013

Nel libro Euterpe (il secondo della sua opera), al capitolo 96, Erodoto descrive una particolare imbarcazione denominata baris. La descrizione dello storico sembrava poco attendibile per due motivi: in primo luogo la nave appariva troppo poco convenzionale; secondariamente, non vi erano ritrovamenti che confermassero le parole di Erodoto.

La questione è stata accantonata per un po’ di tempo, fino a che, nel 2018, non è stata trovata la Nave 17, un particolarissimo tipo di imbarcazione che sembra confermare le parole dello storico greco. Pare che la nave sia stata costruita intorno al VII secolo a. C. e che sia rimasta sommersa nelle acque della foce del Nilo, in prossimità dell’antica città di Heracleion (o Thonis), per quasi 2500 anni.

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Davies, N. de G., 1901-1902

Davies, N. de G., 1901-1902

Nel suo libro, Erodoto raccontava di una nave costruita in mattoni rivestiti di papiro e con un timone che, infilandosi in un foro della chiglia, attraversava tutto lo scafo della nave. Il ritrovamento della Nave 17 conferma abbondantemente le parole dello storico antico: le giunture del rivestimento dello scafo sono scaglionate in modo tale da dare l’impressione di trovarsi di fronte ad un muro in mattoni. Gli stessi tenoni, ossia le giunture che incastrano tra loro le assi della nave, assomigliano a quelli descritti da Erodoto.

Sono state ritrovate anche delle incongruenze tra la Nave 17 e il baris descritto da Erodoto: i tenoni erodotei erano più piccoli e andavano a formare come delle costole che tenevano insieme le assi di acacia dell’imbarcazione, mentre i tenoni della Nave 17 sono più grandi; inoltre il baris non aveva telai di rinforzo, di contro la Nave 17 ne ha vari. Queste incongruenze, ha spiegato Damian Robinson, direttore all’Oxford Centre for Maritime Archaeology, possono essere facilmente spiegate ipotizzando che il baris di Erodoto fosse più piccolo della nave ritrovata nel Nilo.

Christoph Gerigk/Franck Goddio/Hilti Foundation

Christoph Gerigk/Franck Goddio/Hilti Foundation

Il ritrovamento di questa antichissima nave – risultato della ostinazione dell’archeologo Alexandre Belov – rappresenta una nuova conferma alla veridicità delle parole degli storici dell’antica Grecia. Una conferma che molto di ciò che essi dissero fosse reale e che siamo ancora lontani dal conoscere i misteri del mondo antico.

Source: https://www.theguardian.com/science/2019/mar/17/nile-shipwreck-herodotus-archaeologists

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