Quello che hanno in mente gli scienziati per il 2019 per combattere i cambiamenti climatici sembra fantascienza

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di Claudia Melucci

28 Novembre 2018

Quello che hanno in mente gli scienziati per il 2019 per combattere i cambiamenti climatici sembra fantascienza
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L'intervento in extremis degli scienziati per combattere gli effetti catastrofici del cambiamento climatico sembra essere uscita da un film di fantascienza, di quelli in cui l'uomo fa qualcosa di assurdo e mastodontico pur di evitare il peggio.

È più o meno quello che hanno proposto alcuni ricercatori di Harvard; rilasciare un composto chimico nella stratosfera, in grado di riflettere indietro nello spazio una parte dell'energia del Sole.

via Nature

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NASA's Goddard Space Flight Center/Wikimedia

NASA's Goddard Space Flight Center/Wikimedia

Siamo arrivati a poter fare qualcosa di simile? Sembra proprio di sì. I cambiamenti climatici sono oggi un problema con cui abbiamo iniziato a fare i conti (fenomeni atmosferici più intensi e in posti diversi rispetto al passato), anche se a livello globale non sembrano essere in previsione grandi manovre per evitare il peggio. 

Ecco quindi l'esigenza di un intervento di maggiore portata, spaziale verrebbe da dire e non sarebbe poi così sbagliato. Gli scienziati di Harvard hanno fatto sapere, attraverso una pubblicazione su Nature, di stare studiando la possibilità di spargere nella stratosfera – il secondo strato dell'atmosfera partendo dalla superficie terrestre – un composto chimico capace di riflettere indietro la luce del Sole, venendo a mancare la protezione naturale con cui per miliardi di anni la Terra si è difesa dai raggi solari. 

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pexels.com

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Il composto chimico è in questione è il carbonato di calcio, una sostanza capace di rimanere nell'atmosfera per anni continuando a riflettere la luce del Sole.

Il primo tentativo in scala ridotta sarebbe pronto già per il 2019; in questa occasione gli scienziati invieranno nella stratosfera un aerostato dirigibile per spargere circa 100 grammi di carbonato di calcio. Successivamente, attraverso un laser a bordo della "mongolfiera", verrà analizzato il processo dispersivo della sostanza, per stimare la quantità necessaria per l'intervento vero e proprio.

Le critiche non hanno tardato ad arrivare; c'è chi sostiene che sia solo un tentativo "cerotto" che non agisce sulle cause dei cambiamenti climatici e che per questo sarebbe inutile. Altri, invece, affermano che sia troppo tardi per qualsiasi tipo di misura adottata, e che ritardare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici sia ormai un obbligo, non una scelta.

Secondo lo studio, il primo esperimento sarà pronto per la prima metà del 2019 e verrò testato sulla parte sud-ovest degli Stati Uniti.

Un'idea chiara sui cambiamenti climatici sembra ancora impossibile; rimane da capire se sono stati sottovalutati per troppi anni, se fossero comunque un destino inevitabile tendendo conto dell'evoluzione umana, se c'è ancora tempo per fare qualcosa. Un clima di incertezza che non può lasciare indifferente. 

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