Piante e alberi purificano i terreni inquinati: assorbono le sostanze nocive restituendo ambienti sani

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di Claudia Melucci

21 Novembre 2018

Piante e alberi purificano i terreni inquinati: assorbono le sostanze nocive restituendo ambienti sani
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Sappiamo ormai che le piante possono aiutarci nella lotta all'inquinamento producendo ossigeno e depurando l'aria dalle sostanze inquinanti (gas tossici, particolato PM10, metalli pesanti). Ma i vegetali (piante e alberi) riescono a sanificare gli ambienti anche in un altro modo; attraverso la fitodepurazione.

Alcune specie vegetali intercettano, assorbono e smaltiscono le sostanze inquinanti di diversa natura, restituendo ambienti sani come una volta. Una tecnologia naturale, a basso costo e benefica sotto molti punti di vista, che potrebbe contrastare l'inquinamento umano e incentivare la piantumazione del verde. 

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pixabay.com

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Il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti ha rilasciato un rapporto in cui elenca oltre 400 specie di alberi e piante adatte alla fitodepurazione: queste specie attirano le sostanze inquinanti nei terreni e nelle acque, decontaminandoli. 

Nel documento è presente la canapa – a basso contenuto di Thc – capace di neutralizzare i metalli pesanti, la senape indiana che assorbe metalki come piombo, nichel, cadmio e cesio, il girasole che elimina il nichel e il cromo ed alcune varietà di felci. Altre piante sono quelle tipiche di un orto, come il cavolo, la rapa, il lupino bianco e il mais. Tra gli alberi, invece, i pioppi e i salici sono i migliori in termini di capacità depurativa del suolo dai metalli pesanti. 

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Unknown/Wikimedia

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L'apparato radicale degli alberi e delle piante è il cuore del sistema, ma è anche grazie alla sinergia esistente con i microrganismi del terreno – funghi, enzimi e batteri – che è possibile la fitodegradazione.

Le piante neutralizzano le sostanze nocive in diversi modi: possono metabolizzarle e trasformarle in qualcos'altro di meno dannoso, oppure possono accumularle nei tessuti. Questa tecnologia naturale non è passata inosservata agli occhi dei ricercatori: si stanno studiando vari sistemi per depurare le acque di scarico e i terreni limitrofi a discariche o fabbriche.

In Umbria, ad esempio, la piantumazione dei pioppi ha già dato degli ottimi risultati nella sanificazione di alcuni punti inquinati. In Sardegna, invece, gli studi sono concentrati sull'elicriso, una pianta diffusa nella fascia mediterranea, efficace a decontaminare i terreni vicini agli impianti minerari. A Taranto, nel sito dell'Ilva, la Canapa sembra aiutare a sanificare i terreni e le acque dalla diossina. 

Insomma, la natura ci mette a disposizione un metodo efficace e a basso costo per riparare i danni creati dai noi stessi esseri umani. Piantare alberi e piante, rispettare le aree verdi presenti, guadagna ulteriori buoni motivi. Speriamo che l'uomo non si dimostri essere sordo anche a questa notizia. 

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