Temperature record al circolo polare artico: lo scioglimento dei ghiacci è a un punto di non ritorno

di Alessandro Lolli

23 Luglio 2018

Temperature record al circolo polare artico: lo scioglimento dei ghiacci è a un punto di non ritorno
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Il riscaldamento globale è il problema principale con cui l'umanità dovrà fare i conti nelle prossime generazioni ed è fonte di enorme preoccupazioni da parte degli scienziati nonché di tentativi, forse tardivi, da parte dei potenti della terra di rallentarne gli effetti.

Purtroppo arrivano brutte notizie dalla Svezia dove, nelle regioni del circolo polare artico, si stanno registrando temperature record e una devastante serie di incendi.

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Una serie impressionante e quasi inedita di incendi ha devastato le regioni settentrionali della Svezia, guadagnando l'attenzione persino del New York Times. "È molto, molto secco in gran parte della Svezia." ha commentato Jonas Olsson, idrologo dell'Istituto svedese di meteorologia e idrologia "I flussi nei fiumi e nei laghi sono eccezionalmente bassi, tranne che nella parte settentrionale del paese. Abbiamo scarsità d'acqua."

Gli incendi estivi sono una piaga che affligge l'Europa meridionale, una triste regolarità per paesi come l'Italia, la Spagna e la Francia, ma vederli con questa frequenza in Svezia è molto raro.

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Anche le temperature sono da record. A Uppsala, cittadina a nord di Stoccolma, si sono toccati i 33 gradi. "È stato un anno molto strano", ha aggiunto Olsson, parlando di un inverno di neve fitta, improvvisamente riscaldatosi a maggio "Una situazione insolita ma purtroppo in linea con quello che ci aspettiamo dal riscaldamento globale. Vedremo ancora questi estremi."

Uno degli effetti più drammatici del riscaldamento globale che interessano le regioni del polo è lo scioglimento dei ghiacciai e il conseguente innalzamento del livello delle acque. E purtroppo, sembra che ormai il nostro margine di intervento è davvero ridotto.

NASA's Oceans Melting Greenland mission

NASA's Oceans Melting Greenland mission

Nel dicembre del 2015, 195 Stati hanno siglato gli accordi di Parigi sul cambiamento climatico, nei quali si impegnano a ridurre le emissioni di gas sotto certe soglie con l'obiettivo limitare l’aumento della temperatura media globale a livelli significativamente inferiori ai 2 gradi centigradi.

L'amara constatazione che arriva da parte di più scienziati, come Ben Marzeion e Nicolas Champollion dell’Istituto di Geografia dell’Università di Brema o Georg Kaser e Fabien Maussion dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e della Criosfera dell’Università di Innsbruck, è che tutto ciò non servirà a niente o quasi.

Arnaud Bouissou - MEDDE / cc-zero/Wikimedia

Arnaud Bouissou - MEDDE / cc-zero/Wikimedia

“I ghiacciai reagiscono lentamente ai cambiamenti climatici" sostiene Marzeion "Se, ad esempio, volessimo mantenere l’attuale volume di ghiaccio glaciale, dovremmo raggiungere un livello di temperatura che risale all'epoca preindustriale, il che ovviamente non è possibile. In passato, le emissioni di gas a effetto serra hanno già innescato cambiamenti che non possono più essere arrestati."

Il più è fatto, insomma, e le misure che stiamo adottando ora avranno un impatto sul ritmo di scioglimento dei ghiacciai tra almeno cento anni.

Non davvero inutile, certo: ma ci aspetta un secolo di sconvolgimenti climatici, il dazio da pagare per due secoli di rivoluzione industriale sregolata.

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