Per il cervello, parlare un dialetto è come parlare una seconda lingua: ecco cosa ci spiega uno studio

di Giulia Bertoni

27 Aprile 2018

Per il cervello, parlare un dialetto è come parlare una seconda lingua: ecco cosa ci spiega uno studio
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Un dialetto è una varietà di una data lingua ufficiale che si presenta, rispetto alla seconda, in uno stato di subordinazione poiché i suoi campi di utilizzo sono solitamente limitati.
Chi parla un dialetto, però, può a tutti gli effetti considerarsi un bilingue: stando a uno studio congiunto di un'università inglese e una tedesca, infatti, i meccanismi che si attivano nel cervello quando comunichiamo in dialetto sono gli stessi che si rilevano quando passiamo dalla nostra lingua materna a una lingua straniera.

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Pixabay.com

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I ricercatori dell'Università di Abertay (Scozia) si sono uniti a quelli dell'Università di Aquisgrana (Germania) per capire quanto rapidamente sia in grado di reagire il cervello quando viene chiesto a una persona di passare dalla lingua standard al dialetto e viceversa.
L'esperimento consisteva nel mostrare delle immagini di oggetti su uno schermo e nella richiesta di pronunciare il sostantivo di riferimento in inglese se apparivano di colore verde, oppure in dialetto scozzese (precisamente quello di Dundee) se apparivano di colore blu. La stessa cosa è stata richiesta ai partecipanti all'esperimento in terra tedesca, in questo caso tedescofoni in grado di parlare anche il dialetto Öcher Platt.
In entrambi i casi venivano misurati i tempi di reazione del cervello per attuare questo passaggio e in entrambi i casi, quando le due varietà erano ugualmente forti, sono stati registrati tempi più lunghi quando si chiedeva di passare da un codice linguistico all'altro, a prescindere dalla direzione (lingua standard > dialetto o dialetto > lingua standard). Quando una delle due varietà risultava più "forte", però, questo passaggio richiedeva un maggiore dispendio di energia, ad esempio fra coloro che avevano una maggiore conoscenza dell'inglese rispetto al dialetto scozzese.

"Per mettere da parte la varietà più radicalizzata in noi è necessario uno sforzo cognitivo maggiore", ha spiegato il professore a capo dello studio, Neil Kirk.

Nel paragonare questi risultati a ricerche precedenti è stato suggerito che a li vello di dispendio energetico i meccanismi attivati dalle persone coinvolte nell'esperimento sono gli stessi che si verificano nelle persone bilingui, suggerendo che il cervello considera i dialetti alla stregua di lingue straniere e vengono che "conservati" nelle stesse aree cerebrali.

Sources:

https://www.abertay.ac.uk/news/2017/research-finds-brain-treats-dialects-as-language

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0010027717302639

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