Creato il "terzo pollice" robotico per superare i limiti del corpo umano e aumentare le capacità di movimento

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di Francesca Argentati

30 Maggio 2024

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Cosa potremmo fare se avessimo un pollice in più? Ce lo mostra la robotica grazie alla creazione di un dispositivo che, a quanto pare, è facilissimo da usare.

Due pollici non bastano? Ci pensa la robotica

Il Terzo Pollice aiuta l'utente ad aprire una bottiglia

Dani Clode Design / The Plasticity Lab

Dieci dita totali, di cui due soli pollici, potrebbero non bastare, anche se non ne siamo consapevoli. Sull'onda del pensiero secondo cui "di più è meglio", gli scienziati dell'University of Cambridge hanno voluto dotare la mano umana di un'estensione in più. Naturalmente robotica. Questo settore sta prendendo sempre più piede, sviluppando una serie di dispositivi indossabili motorizzati. L'obiettivo? Superare i limiti dell'anatomia umana e implementare le capacità motorie di cui disponiamo per aumentare le prestazioni, oltre a rappresentare supporti assistenziali per chi ha difficoltà di movimento.

Tamara Makin dell’Unità di scienze cognitive e cerebrali del Medical Research Council presso l'University of Cambridge, ha spiegato: “La tecnologia sta cambiando la nostra stessa definizione di cosa significhi essere umani, con le macchine che diventano sempre più parte della nostra vita quotidiana. Queste tecnologie aprono nuove entusiasmanti opportunità che possono apportare benefici alla società, ma è fondamentale considerare come possono aiutare tutte le persone allo stesso modo."

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Il Terzo Pollice robotico: come funziona

University of Cambridge/Youtube screenshot

A sviluppare il Terzo Pollice, nome specifico del dispositivo, è stato Dani Clode, che collabora al laboratorio di Makin. Si tratta quindi di un pollice robotico aggiuntivo che incrementa le possibilità di movimento, aumentando sia la capacità di presa della mano che del carico che può sollevare e trasportare. In altre parole, rende possibile svolgere azioni che con una sola mano sarebbe difficile o impossibile fare.

Il dispositivo va indossato sul lato opposto della mano rispetto al pollice naturale e viene controllato da un sensore di pressione applicato sotto agli alluci. La pressione del dito del piede destro allunga il pollice robotico, mentre quella esercitata dalla punta dell'alluce sinistro lo avvicina alle dita. La forza della pressione determina la velocità di movimento, così come il ritorno del dispositivo alla posizione originaria. Gli scienziati hanno testato il Terzo Pollice nel 2022 durante il Royal Society Summer Science Exhibition, coinvolgendo alcune persone del pubblico che hanno avuto modo di provarlo.

Pollice robotico inclusivo: adatto a tutti e facile da usare

University of Cambridge

592 partecipanti tra i 3 e i 96 anni, nell'arco di 5 giornate, sono riusciti a muovere il sensore. Soltanto quattro, invece, hanno avuto difficoltà nel farlo, perché il prototipo presentato alla mostra non era adatto alla dimensione della mano di bambini molto minuti, così come il sensore. Nella stragrande maggioranza dei casi, quindi, i soggetti coinvolti sono riusciti a manovrare il pollice durante il minuto a disposizione per provarlo, guidati dalle indicazioni del team. Il test prevedeva di raccogliere degli oggetti utilizzando soltanto il Terzo Pollice, tra cui prendere dei pioli da un pannello forato e spostarli uno alla volta nel cestino, accumulandone il più possibile in 60 secondi. Oltre la metà dei presenti è riuscito nell'impresa.

In definitiva, il 98% dei partecipanti è riuscito a manovrare in modo soddisfacente gli oggetti, a prescindere dalle differenze nel background e nel genere di appartenenza. Bambini e anziani hanno mostrato un livello di abilità similare, con i più adulti che hanno rilevato una minore abilità dovuta all'età. Come ha spiegato Dani Clode: "Data la diversità dei corpi, è fondamentale che la fase di progettazione della tecnologia indossabile sia quanto più inclusiva possibile, rendendo questi dispositivi accessibili e funzionali per un'ampia gamma di utenti."

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