Nei prossimi anni la Terra potrebbe perdere un secondo del suo tempo: c'entrano i ghiacci polari

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di Francesca Argentati

06 Aprile 2024

Nei prossimi anni la Terra potrebbe perdere un secondo del suo tempo: c'entrano i ghiacci polari
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Il progressivo scioglimento dei ghiacci polari condizionerà la rotazione terrestre, la quale ci priverà di un secondo del nostro tempo, secondo una nuova ricerca. Cosa significa esattamente?

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La rotazione della Terra sta accelerando

Entro il prossimo biennio, alla Terra verrà sottratto un secondo a livello temporale. Cioè? In sostanza, la rotazione della Terra stabilisce la durata delle ore, dei minuti e dei secondi che compongono i giorni sul nostro pianeta, ma questa rotazione non è sempre stabile e può variare, sebbene in modo quasi impercettibile, in base a quello che succede sulla superficie terrestre o all'interno del suo nucleo.

Stando a un nuovo studio, lo scioglimento dei ghiacci polari impatterà sulla rotazione del globo alterando, quindi, il nostro tempo. Il cambiamento, in alcuni casi, porta a dover settare gli orologi di tutto il mondo spostandoli di "un secondo intercalare", che per quanto infinitesimale può influenzare notevolmente i sistemi informatici. Negli anni, i secondi sono stati aggiunti per via di un graduale rallentamento, ma ora le cose stanno cambiando: la rotazione della Terra ha iniziato ad accelerare per via dei cambiamenti che si stanno verificando all'interno del nucleo.

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Lo scioglimento dei ghiacci e il cronometraggio globale

Lo scioglimento dei ghiacci e il cronometraggio globale

Freepik

Dagli anni Sessanta, viene impiegato l'UTC, il tempo universale coordinato, basato sugli orologi atomici estremamente precisi, per stabilire i fusi orari e allinearli alla rotazione del pianeta. Tuttavia, dal momento che quest'ultima è incostante, le due scale temporali finiscono per disallinearsi lentamente, portando alla necessità di aggiungere un secondo intercalare una tantum per ripristinare la sincronia. Per la prima volta, però, invece di aggiungere secondi, dovremo toglierne uno.

Secondo la ricerca svolta da Duncan Agnew, professore di geofisica all'Università della California a San Diego, il momento esatto in cui questo avverrà sarà in gran parte determinato dal riscaldamento globale: lo scioglimento dei ghiacci ha rallentato la rotazione terrestre, che altrimenti sarebbe stata ancora più rapida. Per spiegare questo meccanismo, Agnew ha usato una metafora: "Quando una pattinatrice sul ghiaccio inizia a girare, se abbassa le braccia o allunga le gambe, rallenterà." Al contrario, spostando le braccia al centro, inizierà a volteggiare più velocemente. Ciò significa che se ai poli abbiamo meno ghiaccio solido, i fluidi si sposteranno verso l'equatore, dove ci sarà più massa terrestre. Sebbene si pensasse che questi cambiamenti fossero al di fuori del nostro controllo, lo studio ha dimostrato la portata dell'influenza umana su questo fenomeno.

Togliere un secondo dal tempo terrestre: le conseguenze

Togliere un secondo dal tempo terrestre: le conseguenze

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Agnew ha affermato che "stanno accadendo cose senza precedenti. È davvero impressionante, anche per me, che abbiamo influenzato in modo misurabile la velocità di rotazione della Terra." L'inversione di tendenza della rotazione terrestre, che ha iniziato ad accelerare negli ultimi decenni, ha posto per la prima volta gli scienziati di fronte all'ipotesi di sottrarre un secondo intercalare dagli orologi globali dal 2026: tuttavia, Agnews ritiene che i ghiacci polari abbiano posticipato questa decisione di circa tre anni, dal 2026 al 2029, se l'attuale ritmo di rotazione della Terra dovesse restare costante.

In ogni caso, se il cronometraggio mondiale aggiungesse un secondo intercalare negativo per mantenere sincronizzato il tempo con la rotazione della Terra, questo potrebbe avere un forte impatto sulle reti dei nostri computer e sui sistemi satellitari che si appoggiano a tempistiche precisissime. Questa conseguenza ha portato i cronometristi globali a votare per l'eliminazione dell'aggiunta o della sottrazione dei secondi intercalari al tempo terrestre entro il 2035 e lasciare che differisca dalla rotazione del pianeta. 

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