Nel 2026 la NASA tenterà di far crescere le piante sulla Luna

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di Francesca Argentati

29 Marzo 2024

Nel 2026 la NASA tenterà di far crescere le piante sulla Luna
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La NASA si prepara a tornare sulla Luna dopo oltre cinquant'anni dall'ultima spedizione umana, per raccogliere informazioni utili a raggiungere ambiziosi obiettivi: vediamo quali.

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L'uomo torna sulla Luna: "una nuova era di esplorazione"

L'ultima volta in cui l'uomo ha raggiunto la Luna era il 17 dicembre del 1972 con la missione Apollo. Ora, con la spedizione Artemis III, un nuovo equipaggio si prepara a sbarcare sul nostro satellite dopo più di mezzo secolo.

La NASA ha selezionato i primi tre strumenti all'avanguardia che potrebbero essere installati nei pressi del Polo Sud Lunare, dove si stima la presenza di acqua ghiacciata che potrebbe supportare gli astronauti e che serviranno a raccogliere importanti elementi scientifici sull'ambiente lunare per una possibile permanenza a lungo termine: questo aiuterà l'agenzia spaziale americana a programmare la prima missione umana su Marte.

Il vice amministratore della NASA, Pam Melroy, ha spiegato che la missione Artemis rappresenta "una nuova era di esplorazione, in cui la presenza umana amplifica la scoperta scientifica. Con questi strumenti innovativi posizionati sulla superficie della Luna, stiamo intraprendendo un viaggio di trasformazione che darà il via alla capacità di condurre team uomo-macchina: un modo completamente nuovo di fare scienza”.

Il lancio di Artemis III è previsto per il 2026, ma l'effettiva partecipazione di questi strumenti sarà stabilita soltanto in un secondo momento.

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Equipaggio sulla Luna per studiare i terremoti, coltivare piante e cercare il ghiaccio

Equipaggio sulla Luna per studiare i terremoti, coltivare piante e cercare il ghiaccio

NASA

I tre strumenti progettati verranno impiegati dagli astronauti durante le passeggiate lunari. LEMS, lunar Environment Monitoring Station, consente un monitoraggio costante e a lungo termine dell'ambiente sismico, ovvero i movimenti del suolo dovuti ai terremoti lunari, raccogliendo informazioni essenziali sulla formazione del satellite. La sua attività sulla Luna avrà una durata compresa fra i tre mesi e i due anni.

LEAF, Lunar Effects on Agricultural Flora, esaminerà l'impatto dell'ambiente lunare sulle colture spaziali: rappresenta il primo esperimento per studiare la fotosintesi e la crescita delle piante sulla superficie della Luna, il modo in cui rispondono alle radiazioni dello spazio e alla gravità parziale del satellite.

Le informazioni raccolte sullo sviluppo delle colture in relazione ai parametri ambientali misurati da LEAF saranno utili agli scienziati per stabilire il possibile utilizzo per il sostentamento umano sulla Luna.

LDA, Lunar Dielectric Analyser, invece, servirà a misurare la capacità dello strato superiore della Luna, la regolite, composta da ghiaia e polvere, di "propagare un campo elettrico, parametro chiave nella ricerca del ghiaccio". Esaminando la struttura del sottosuolo, indagherà quindi la presenza di depositi di ghiaccio o brina.

Artemis III prepara al primo viaggio umano su Marte

Artemis III prepara al primo viaggio umano su Marte

Pexels

Questi tre strumenti, se verrà confermata la loro presenza durante la missione, permetteranno quindi agli astronauti di perlustrare il territorio lunare: la presenza umana è essenziale per il loro utilizzo e per un'esplorazione avanzata.

L'atterraggio avverrà entro 6 gradi di latitudine dal polo meridionale della Luna, anche se non è stata ancora indicata la posizione precisa. Tra le regioni ipotizzate per lo sbarco ci sono alcune delle aree più antiche del territorio lunare, che, insieme alle regioni che si trovano costantemente all'ombra del Sole, possono raccontare la storia del satellite grazie alla raccolta di materiali non ancora esaminati.

Un'esplorazione a lungo termine che preparerà l'agenzia spaziale alla prima spedizione umana alla scoperta di Marte.

 

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