È vero che le fasi lunari influenzano la crescita delle piante? La scienza dà la sua risposta

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di Francesca Argentati

25 Marzo 2024

È vero che le fasi lunari influenzano la crescita delle piante? La scienza dà la sua risposta
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Gli appassionati di giardinaggio avranno di certo sentito parlare della discussa influenza della Luna sulle piante, ma si tratta di soltanto di una credenza o questa idea ha fondamenta concrete e reali?

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Calendario lunare e giardinaggio

Calendario lunare e giardinaggio

Pixabay

Le fasi della luna possono davvero avere un impatto sulla semina sul giardinaggio? Molti di coloro che si dedicano a questa attività seguono il calendario lunare, seppur a volte con un certo scetticismo: che sia vero oppure no, provare non costa nulla, ma quanto c'è di vero in tutto questo? Si tratta di una credenza popolare di lunga data o ci sono evidenze scientifiche a supportarla?

L'idea affonda le sue radici nell'attrazione gravitazionale del nostro satellite, che è in grado di controllare le maree degli oceani terrestri e, potenzialmente, anche favorire la germinazione, influenzando il movimento della linfa nelle piante e trasportando l'acqua dalle profondità del suolo verso le radici. Stando al The Old Farmer's Almanac, un almanacco che contiene informazioni fondamentali come i dati astronomici, le previsioni del tempo, i grafici relativi alla semina, c'è un preciso ciclo lunare da seguire durante la piantagione, ma anche l'irrigazione, la potatura e la raccolta. Prima di tutto, i fiori annuali e i prodotti che crescono al di fuori della terra, come zucchine e pomodori, andrebbero piantati durante la luna crescente. Nel periodo di luna calante, invece, si dovrebbero piantare i fiori biennali e perenni, bulbi e verdure che danno vita al raccolto sotto il terreno. 

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La luna influenza anche le piante oltre alle maree?

La luna influenza anche le piante oltre alle maree?

Freepik

A questo punto, non resta che augurarsi che la luna favorisca la crescita. Secondo l'Almanacco, durante la luna nuova e la luna piena la superficie del terreno attira maggiore umidità: in questo modo, i semi assorbono maggiori quantità di acqua guadagnandone in stabilità. Ma ci sono anche precise indicazioni che riguardano la posizione della Luna nello zodiaco astrologico, con alcune attività di giardinaggio associate a determinati segni e giorni migliori per praticarle. Insomma, piantare in base al calendario lunare può essere davvero impegnativo, ma quanto c'è di vero?

A quanto pare, non esistono prove reali a supportare questa credenza, che viene comunque ampiamente seguita. Sebbene la luna abbia un'influenza sulle maree, non determina il flusso dell'acqua nel raccolto. Ciò che ha un effetto significativo sulla crescita di piante e ortaggi è la giusta irrigazione e l'esposizione alla luce, nei periodi in cui le giornate sono più lunghe e luminose. La luna piena, per quanto splendente, non emana una dose di luce sufficiente a influenzare il raccolto, dal momento che è da cento a mille volte meno forte rispetto a quella solare. Senza contare che, di notte, le piante hanno bisogno di riposare e molte di esse piegano le foglie per ripararle dalle fonti di luci.

La luna influenza il raccolto? Per la scienza è no

La luna influenza il raccolto? Per la scienza è no

Pixabay

In ogni caso, molte persone continuano a seguire il calendario lunare durante il giardinaggio e sostengono che questo metodo funzioni, al di là di quanto sostiene la scienza. La maggior parte degli studi scientifici ha infatti evidenziato che la luna ha una scarsa influenza, o persino nulla, sulla crescita del raccolto. Una ricerca in particolare è giunta alla conclusione che "non esiste alcuna prova affidabile e scientificamente provata per qualsiasi relazione tra le fasi lunari e la fisiologia vegetale in qualsiasi libro di testo relativo alla scienza delle piante o articolo di giornale sottoposto a revisione paritaria che giustifichi le pratiche agricole condizionate dal Luna."

Inoltre, le credenze al riguardo variano anche di molto tra le diverse culture: quelle dei popoli indigeni, ad esempio, differiscono molto da quelle europee, asiatiche o africane. In ogni caso, si tratta di una pratica che non presenta alcuno svantaggio e che, quindi, può essere seguita al di là della sua reale efficacia.

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