La crosta terrestre si è ribaltata in un punto preciso del Mar Mediterraneo: ricercatori scoprono la causa

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di Francesca Argentati

06 Marzo 2024

La crosta terrestre si è ribaltata in un punto preciso del Mar Mediterraneo: ricercatori scoprono la causa
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Un nuovo studio ha rilevato che la crosta terrestre si è capovolta in un preciso punto del nostro pianeta: gli scienziati hanno spiegato dove e perché è successo. Scopriamo di più.

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Placche tettoniche nella regione Rif-Betic-Alboran

Placche tettoniche nella regione Rif-Betic-Alboran

Amber/Wikimedia commons - Public domain

Eurasia e Africa finiranno per scontrarsi, in un processo di collisioni che ha avuto inizio circa cento milioni di anni fa. Una ricerca sismica è riuscita a identificare un rilevante fenomeno geologico in corso sotto il Mar Mediterraneo, contraddicendo le precedenti ipotesi relative ai movimenti tettonici. Nel 2010, i ricercatori che hanno esaminato i dati sismici di un terremoto in Spagna hanno scoperto una lastra oceanica subdotta - sprofondata al di sotto di quella adiacente - totalmente capovolta. 

Gli scienziati dell'Università Nazionale Australiana e dell'Università di Scienza e Tecnologia della Cina hanno rivolto la loro attenzione agli intricati rapporti tra placche tettoniche nella regione Rif-Betic-Alboran, dove le placche eurasiatiche e africane si incontrano a est dello stretto di Gibilterra, dando vita alla catene montuose Betic e Rif e al Mare di Alboran bacino. Quella che in passato era una parte superficiale della Terra, ora si ritrova capovolta negli abissi del Mar Mediterraneo.

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Eventi sismici in Spagna: colpa della lastra capovolta?

Dal momento che la Spagna tende a subire fenomeni sismici poco frequenti e profondi, la ricerca ipotizza che la causa potrebbe essere imputata proprio a questa lastra tettonica ribaltata. I geologi Daoyuan Sun e Meghan Miller hanno affermato: "Dal 1954, ci sono stati cinque grandi terremoti localizzati con profondità superiori a 600 chilometri sotto lGranada." Solitamente, eventi sismici così profondi precedono notevoli scosse si assestamento, che però in seguito al terremoto del 2010 non si sono verificate.

Durante la subduzione, le placche tettoniche si spostano spingendo una contro l'altra e una delle due scivola al di sotto di quella accanto. In alcuni casi, la parte di placca affondata viene distrutta, la crosta si solleva creando montagne e le due placche originariamente distinte diventano una sola. In altre circostanze, tuttavia, le due lastre restano divise ma una sopra l'altra, con quella inferiore che scivolerà lentamente verso il mantello terrestre. Proprio questo sta succedendo tra la placca eurasiatica e quella africana: il fondale del Mediterraneo sta infatti sprofondando al di sotto del continente europeo.

Lastra tettonica completamente capovolta nel Mediterraneo

Lastra tettonica completamente capovolta nel Mediterraneo

Freepik

Quando gli strati superficiali di una lastra subdotta entrano in contatto con l'acqua del mare, formano sepiolite, ovvero silicati idrati di magnesio, che, nel momento in cui la lastra affonda, si disidratano diventando più propensi agli episodi sismici. Inoltre, rallentano le onde sismiche rendendole rilevabili dai sismologi. Il fatto che queste onde, nel contesto del terremoto di Granada, abbiano avuto una durata sospetta e un'ulteriore fase di attività postuma, potrebbe essere dovuto a un movimento più lento nella parte inferiore della placca di Alboran piuttosto che in quella superiore.

Come spiega Sun, "una quantità significativa di acqua è stata trasportata nella zona di transizione del mantello, indicando una lastra relativamente fredda. Considerando un’età relativamente giovane del fondale marino nel Mediterraneo occidentale, affinché la lastra rimanga fresca, la velocità di subduzione deve essere piuttosto elevata, ad esempio circa 70 millimetri all’anno.” Complice la gravità, la crosta è atterrata completamente capovolta in una rotazione verticale, con la sepiolite "a faccia in giù": una scoperta di enorme rilevanza per la comprensione dei fenomeni sismici profondi in alcune aree del nostro pianeta.

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