Le barriere coralline sono molto più estese di quanto si crede: lo scoprono le immagini satellitari

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di Gianmarco Bonomo

19 Febbraio 2024

Le barriere coralline sono molto più estese di quanto si crede: lo scoprono le immagini satellitari
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Tutti conosciamo le barriere coralline, un ecosistema tanto meraviglioso quanto a sempre più a rischio. Ecco, uno studio recente pubblicato sulla rivista Cell Reports Sustainability potrebbe aver scoperto che le barriere coralline sono molto più estese di quanto pensassimo. Vediamo cos’hanno scoperto!

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Un’area inesplorata oltre la barriera corallina

Un’area inesplorata oltre la barriera corallina

Nickj/Wikimedia Commons - GFDL Version 1.2

Le barriere coralline rappresentano un ecosistema fra i più importanti per la vita sulla Terra: da sole, infatti, possiedono un quarto di tutta la vita marina. Inoltre, contribuiscono al benessere alla sussistenza di un miliardo di persone nel mondo. Grazie all’uso di immagini satellitari avanzate, alla collaborazione con una rete globale di esperti e al machine learning, i ricercatori della University of Queensland hanno scoperto che le barriere coralline sono più grandi del 25% rispetto alle attese.

Per dare alcuni numeri, il team australiano ha individuato oltre 60 mila chilometri quadrati di barriera corallina. Si tratta di un incremento che porta l’intera superficie delle barriere coralline poco profonde della Terra a quasi 350 mila chilometri quadrati. Per intenderci, parliamo di una superficie simile a quella della Germania ma ricca di vita, e oggi sempre più a rischio.

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Alla scoperta delle “nuove” barriere coralline

Alla scoperta delle “nuove” barriere coralline

ESA

Come dicevamo nel paragrafo precedente, la possibilità di individuare e mappare le “nuove” barriere coralline è frutto di un impegno comune. Senza la collaborazione con i ricercatori di diverse università e l’aiuto del machine learning, sarebbe stato difficile arrivare a un risultato del genere. In particolar modo, le odierne immagini satellitari ad alta risoluzione possono farci “scoprire” le barriere coralline fino a 30 metri di profondità. E d’altronde, rappresentano l’esempio perfetto di come una tecnologia avanzata possa essere impiegata per il bene dell’umanità.

I ricercatori della University of Queensland hanno combinato le immagini dei satelliti con osservazioni dirette e dati raccolti da altre organizzazioni. Il risultato è la mappa più completa esistente oggi delle barriere coralline dal punto di vista della loro composizione. Peraltro, proprio grazie a questo enorme lavoro di raccolta ed elaborazione dati, il team ha individuato anche 80 mila chilometri quadrati di fondali corallini caratterizzati da roccia e non sabbia.

Come stanno oggi le barriere coralline?

Come stanno oggi le barriere coralline?

Wikimedia Commons - Public Domain

La recente scoperta sulle barriere coralline si inserisce in un filone che vuole conoscere meglio questo ecosistema così importante per la vita sulla Terra, e così a rischio. Sarebbe facile dire che oggi la barriera è minacciata dal cambiamento climatico, cosa che peraltro è vera, ma allo stesso tempo vorrebbe dire minimizzare il ruolo dell’uomo in questo processo. L’aumento delle temperature dell’acqua e l’acidificazione degli oceani causano sempre più stress ai coralli, mettendo a rischio la sopravvivenza di questo ecosistema.

Da una parte, quindi, la scoperta che le barriere coralline sono molto più estese permette di fare un passo importante nella loro comprensione e protezione. Dall’altra parte, invece, ricorda come sia importante agire per proteggere le barriere coralline dall’impatto che le attività antropiche hanno sull’ambiente in cui viviamo. Per questa ragione, è importante sostenere gli sforzi di conservazione di un ecosistema così ricco e vasto come quello delle barriere coralline. A prescindere da quanto sia esteso.

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