Secondo alcuni esperti l'AI non sostituirà gli esseri umani a breve per un motivo molto semplice

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di Gianmarco Bonomo

29 Gennaio 2024

Secondo alcuni esperti l'AI non sostituirà gli esseri umani a breve per un motivo molto semplice
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Parlare di intelligenza artificiale genera spesso emozioni come curiosità, inquietudine e diffidenza. Se le prime due fanno riferimento ai progressi tecnologici e alle derive fantascientifiche, la terza emozione è diversa. Perché in fondo sappiamo che l’intelligenza artificiale e i robot potrebbero sostituire gli esseri umani nei posti di lavoro. Ma quanto c’è di vero in questa paura? Ecco, secondo uno studio del Massachusetts Institute of Technology, non tantissimo. Vediamo perché.

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L'automazione nel lavoro, fra esseri umani e robot

L'automazione nel lavoro, fra esseri umani e robot

Pexels

L’intelligenza artificiale è il vero mantra dei tempi moderni, non possiamo negarlo. La ricerca sulle IA generative che ha portato a ChatGPT e Bard costituisce soltanto il primo passo verso la maggiore automazione dei processi. E questo vale tanto per le ricerche su Internet quanto per i sistemi che animano i robot e le macchine in generale. Oggi sono sempre di più le aziende che accelerano lo sviluppo dei servizi basati su intelligenza artificiale.

Il dubbio è quindi legittimo: una continua automazione dei processi aziendali e un crescente uso dell’intelligenza artificiale insieme ai robot può minacciare i posti di lavoro degli esseri umani? La risposta immediata potrebbe essere affermativa, ma non tutti la pensano in questo modo. In particolare, lo studio Beyond AI Exposure del MIT ha analizzato quanto sia davvero conveniente sostituire i lavoratori umani con i robot. Con risultati sorprendenti.

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Quanto è conveniente sostituire i lavoratori umani con i robot?

Quanto è conveniente sostituire i lavoratori umani con i robot?

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Nella loro ricerca, i ricercatori del Laboratorio di Informatica e Intelligenza artificiale del MIT hanno analizzato il rapporto costi-benefici legato all’implementazione dell’intelligenza artificiale in varie industrie e settori. Da quanto si legge nello studio, a oggi soltanto il 3% delle attività già assistite dall’IA può essere automatizzato in modo economicamente vantaggioso. Tradotto: non è conveniente sostituire i lavoratori umani con i robot animati da intelligenza artificiale. Allo stesso tempo, soltanto il 23% dei compensi dei lavoratori di queste attività porterebbe a un maggiore rapporto costo-benefici se automatizzato mediante IA. Insomma, al momento è estremamente difficile trovare un equilibrio fra i vantaggi offerti dall’intelligenza artificiale e i costi della sua implementazione. Ma in futuro?

L’intelligenza artificiale non sostituirà i lavoratori… per ora

L’intelligenza artificiale non sostituirà i lavoratori… per ora

Freepik

A sentire gli esperti, si tratta di una questione di tempo. Secondo i ricercatori, infatti, le attività svolte mediante intelligenza artificiale potrebbero passare dal 3% al 40% entro il 2030. D’altronde, si sa, innovazione ed evoluzione tecnologica partono molto lentamente, ma puntano ad avanzamenti esponenziali. La proiezione effettuata dal MIT dipende tuttavia da due importanti variabili: riduzione dei costi di implementazione, da una parte, e miglioramento della precisione dei sistemi, dall’altra.

Insomma, la sostituzione dei lavoratori da parte dei robot non avverrà tanto presto ma, in tutta probabilità, avverrà. Sarà molto più probabile in settori come il commercio al dettaglio e l’assistenza sanitaria rispetto all’edilizia e all’estrazione, per fare due esempi. In generale, possiamo attendere un’evoluzione interessante nel futuro. O inquietante, a seconda dei punti di vista.

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