Chi ha deciso i colori delle luci del semaforo?

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di Gianmarco Bonomo

18 Gennaio 2024

Chi ha deciso i colori delle luci del semaforo?
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Ci sono alcuni aspetti della nostra vita quotidiana che diamo per scontati, senza starci troppo a pensare. Uno di questi è il classico semaforo stradale, entrato ormai a far parte delle nostre giornate, che lo si voglia o meno. Ecco, perché il semaforo ha i tre colori verde, giallo e rosso? E soprattutto: chi ha deciso i colori delle luci del semaforo? Scopriamolo insieme!

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L’invenzione del semaforo

L’invenzione del semaforo

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Come altre invenzioni in uso ancora oggi, anche il primo semaforo stradale è passato da Londra, nel diciannovesimo secolo il vero centro del mondo. A inventarlo è stato l’ingegnere John Peak Knight, che lo ha ripreso da quelli in uso nelle ferrovie. Anche se molto diverso da quelli contemporanei, presentava già una delle caratteristiche più note oggi: il primo semaforo aveva infatti una lanterna a gas che alternava una luce rossa a una luce verde.

In un certo senso, quindi, si potrebbe dire che è stato John Peak Knight a decidere i colori delle luci del semaforo. Almeno, delle prime due luci presenti. In realtà, l’esperimento del primo semaforo su strada durò poche settimane: le luci esplosero ferendo agli occhi il poliziotto incaricato del controllo. Dobbiamo attendere quasi 50 anni per il primo semaforo elettrico, installato a Cleveland negli Stati Uniti nel 1914: anche questo presenta due soli colori. Il giallo del semaforo viene inventato da William Potts nel 1920, mentre il semaforo a tre tempi è merito di Garret Morgan, nel 1923.

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Perché i colori del semaforo sono verde, giallo e rosso?

Perché i colori del semaforo sono verde, giallo e rosso?

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Dopo aver visto chi ha deciso i colori delle luci del semaforo, viene spontaneo chiedersi perché proprio il verde e il rosso, a cui si aggiunge il giallo. Quali sono le ragioni di questa scelta? Si tratta ovviamente di una convenzione, ma basata su interpretazioni molto più diffuse di quanto si possa pensare. Il rosso, per esempio, è il colore del sangue e richiama attenzione, segnalando un pericolo. Al contrario, il verde è un colore distensivo e associato alla natura. Inoltre, il verde ha una lunghezza d’onda corta, facile da individuare. Il giallo è invece un colore che si distingue alla perfezione dai due precedenti.

Se l’origine dei colori fa leva su sentimenti comuni, lo stesso non si può dire per la sequenza con cui possono apparire su un semaforo. In Italia, per esempio, il giallo appare dopo il verde per segnalare alle auto di fermarsi in attesa del rosso. Nel Regno Unito, invece, il giallo si accende insieme anche al rosso poco prima che compaia il verde, così da segnalare la possibilità di ripartire a breve.

Come saranno i semafori del futuro?

Come saranno i semafori del futuro?

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Se ci pensiamo, è dal diciannovesimo secolo che il semaforo ha i colori verde e rosso, ed è da più di un secolo che si è aggiunto il giallo. Non è strano pensare che i semafori possano cambiare in futuro. Ma come? La North Carolina State University ha proposto di introdurre un semaforo a quattro colori, con una luce bianca ad aggiungersi al verde, al giallo e al rosso. Ma quale sarebbe il suo significato? La luce bianca servirebbe a comunicare in wireless con i veicoli a guida autonoma e segnalare agli automobilisti umani di fare quello che fa l’auto che li precede.

Quale che sia il futuro dei semafori, potremmo ritrovarci con indicatori molto diversi da quelli a cui siamo abituati. L’impatto delle intelligenze artificiali e del trasporto autonomo potrebbe rivoluzionare anche questo ambito della nostra vita quotidiana, considerato spesso scontato. Oppure no, d’altronde è dal 1968 che una luce verde vuol dire “procedi” e una luce rossa vuol dire “fermati”.

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