Sonda della NASA toccherà il Sole nel 2024: il primo "quasi atterraggio su una stella" della storia

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di Francesca Argentati

04 Gennaio 2024

Sonda della NASA toccherà il Sole nel 2024: il primo "quasi atterraggio su una stella" della storia
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La navicella spaziale della NASA Parker Solar Probe è stata la prima a "baciare il Sole" e nel 2024 ripeterà la sua ardita missione, in modo molto più audace. Scopriamo di cosa si tratta nel dettaglio.

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Parker Solar Probe della NASA, la prima ad attraversare la corona del Sole

Parker Solar Probe della NASA, la prima ad attraversare la corona del Sole

NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Wikimedia commons - Public Domain

Hai mai sentito parlare della Parker Solar Probe? Si tratta della prima navicella spaziale che ha attraversato la corona, ovvero la parte più esterna dell'atmosfera del Sole. L'ambiziosa missione è avvenuta nel 2021, quando la sonda si è avventurata tra radiazioni e temperature insopportabilmente elevate per regalarci un'inedita visione della nostra stella madre. Il lancio è avvenuto il 12 agosto del 2018, affidando l'incarico a Parker Solar Probe di arrivare laddove nessuno era mai arrivato prima e arricchire la comprensione umana del Sole e del vento solare, utili a prevede i mutamenti nell'ambiente spaziale che possono influenzare la vita e la tecnologia terrestre.

La NASA, il 14 dicembre del 2021, ha dichiarato che la navicella era riuscita a campionare particelle e campi magnetici della corona solare. Si prevede che, nell'arco di sette anni, eseguirà ventiquattro orbite intorno al Sole. Per riuscire ad attraversare indenne l'atmosfera solare, Parker Solar Probe è protetta da uno scudo composto da carbonio, spesso circa undici centimetri, in grado di sopportare temperature che sfiorano i 1.377°. La sonda è progettata per volare entro 6,5 milioni di chilometri circa dalla superficie solare. Si tratta della prima volta in assoluto in cui viene campionata l'atmosfera di una stella, che aiuterà a risolvere interrogativi lunghi sei decenni, come il modo in cui il vento solare accelera, quali sono le fonti delle particelle solari ad alta energia e perché la corona ha temperature decisamente più elevate rispetto alla fotosfera, ovvero la superficie del Sole.

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La sfida della sonda Parker Solar Probe nel 2024

La sfida della sonda Parker Solar Probe nel 2024

NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Wikimedia commons - Public Domain

Il nome della sonda è dovuto al dottor Eugene N. Parker, che negli anni Cinquanta formulò una teoria matematica utile a prevedere il vento solare, il costante flusso di particelle cariche emesso dall'alta atmosfera del Sole. Nel 2018 fu il primo al mondo ad assistere al lancio di una navicella spaziale che porta il suo nome. Ora, un nuovo avvicinamento nell'orbita di Mercurio porterà la sonda a 149 milioni di chilometri da Sole, circa il 4% della distanza della Terra dalla stella. Una sfida non indifferente, dal momento che il punto dell'orbita più vicino al Sole in cui si troverà la navicella, il perielio, raggiunge una temperatura di circa 1.400°.

Parker Solar Probe, per affrontare efficacemente la missione, adotterà un "approccio rapido", entrando e uscendo molto velocemente dalla corona, utilizzando i suoi "strumenti di cattura" protetti dallo scudo termico. I ricercatori si augurano che questo possa rappresentare una vera svolta nella comprensione di alcuni fenomeni ancora avvolti dal mistero, primo fra tutti il funzionamento della corona, che dalla Terra risulta visibile soltanto durante l'eclissi solare totale. Le temperature del Sole sembrano infatti essere invertite: se la fotosfera misura circa 6.000°, all'interno della corona si raggiungono temperature di milioni di gradi. Dunque, più ci si allontana dal nucleo, più il calore aumenta.

La sonda eseguirà il primo "quasi atterraggio su una stella" della storia nel 2024

La sonda eseguirà il primo "quasi atterraggio su una stella" della storia nel 2024

NASA/Johns Hopkins APL/Steve Gribben/Wikimedia commons - Public Domain

La sonda Parker ha in programma tre incontri ravvicinati con il Sole nel 2024, per poi orbitare intorno a Venere il 6 novembre ed eseguire la manovra che le permetterà di avvicinarsi di nuovo il 24 dicembre, dando vita a un evento senza precedenti nella storia spaziale. L'estrema vicinanza potrebbe alterare e interrompere la comunicazione terrestre con la navicella, a causa dei campi magnetici e le forti eruzioni di particelle cariche nel vento solare.

Nicky Fox, a capo del settore scientifico della NASA ed ex prima scienziata di Parker, ha dichiarato che a rendere un'occasione magnifica il passaggio del 24 dicembre sarà la sua durata, più lunga rispetto ai precedenti avvicinamenti. "Non sappiamo cosa troveremo, ma cercheremo le onde nel vento solare associate al riscaldamento. Sospetto che percepiremo molti tipi diversi di onde, il che indicherebbe un mix di processi su cui le persone discutono da anni." Nour Raouafi, scienziato coinvolto nel progetto, ha dichiarato: "Stiamo praticamente quasi atterrando su una stella. Questo sarà un risultato monumentale per tutta l'umanità. Ciò equivale allo sbarco sulla Luna del 1969."

Dopo dicembre, non sarà più possibile per la sonda avvicinarsi al Sole per via dello stretto passaggio intorno a Venere che si troverebbe a percorrere e alla posizione dello scudo nella parte posteriore, che non sarebbe più sicura. Le misurazioni e le immagine raccolte dalla navicella, dunque, apriranno la strada a una nuova comprensione del vento solare: non resta che attendere questo evento epico e carico di aspettative.

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