Strumento della NASA stupisce gli scienziati: ha individuato una causa inaspettata di emissioni di metano

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di Francesca Argentati

11 Dicembre 2023

Strumento della NASA stupisce gli scienziati: ha individuato una causa inaspettata di emissioni di metano
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Il problema del riscaldamento globale è sempre più allarmante, ma uno strumento della NASA si è rivelato utile nell'affrontarlo e fornire preziosi informazioni sulle emissioni dei gas serra: vediamo di cosa si tratta e come può venirci in aiuto.

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EMIT, lo strumento della NASA che ha rilevato 750 fonti di emissioni di metano

EMIT, lo strumento della NASA che ha rilevato 750 fonti di emissioni di metano

NASA Jet Propulsion Laboratory/Youtube screenshot

Forse non conosci EMIT, l'Earth Surace Mineral Dust Source Investigation, lo strumento della NASA che orbita intorno alla Terra insieme alla ISS, Stazione Spaziale Internazionale. I dati raccolti da questo potente dispositivo hanno svelato le fonti sconosciute delle emissioni di gas metano nel nostro pianeta, fornendo agli scienziati informazioni fondamentali per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale. EMIT, in origine, è stato ideato e costruito con l'obiettivo di mappare dieci minerali importanti presenti nelle regioni più aride del pianeta, tra 51,6 gradi di latitudine nord e sud, in grado di influenzare il clima per via della polvere prodotta e trasportata nell'atmosfera da vento.

Tuttavia, lo strumento è anche in grado di rilevare il metano, capacità aggiuntiva che non rappresentava la sua principale missione. In orbita dall'estate del 2022, è riuscito a registrare oltre 750 fonti di emissioni di metano di diverse dimensioni, provenienze e frequenze. Tra le centinaia di sorgenti grandi e piccole individuate, si annoverano sia quelle rurali che urbane, occasionali o ripetute. Proprio grazie a questo, EMIT ha stupito i suoi progettisti, che ne hanno parlato in un nuovo studio elogiandone gli inaspettati risultati.

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Perché è importante rilevare ogni fonte di emissione di gas metano

Perché è importante rilevare ogni fonte di emissione di gas metano

Science Advances

Il gas metano è in grado di intrappolare il calore nell'atmosfera molto più dell'anidride carbonica, che è ritenuta il gas serra più massiccio e che può rimanere nell'aria per diversi secoli. Il metano può restare nell'aria "soltanto" per un decennio circa, durante il quale riesce però a surriscaldare la Terra ottanta volte in più rispetto all'anidride carbonica. A produrre il metano sono varie attività umane, tra cui l'agricoltura, l'estrazione del petrolio, le discariche e le varie industrie presenti sul pianeta. EMIT, individuando tutte le fonti, comprese quelle nascoste, fa che queste attività possano essere gestite riducendo l'impatto ambientale e limitando il surriscaldamento globale.

La sua capacità di scovare gli emettitori di gas più ingenti permette di contrastare la fuoriuscita di migliaia di chili di gas all'ora. EMIT è riuscito a immortalare dal 60 all'85% di pennacchi di metano individuati dai dispositivi aviotrasportati, che osservano dall'alto l'emissione di metano in specifiche zone. Questi strumenti sono sì più sensibili, ma allo stesso tempo più dispendiosi e limitati. Per svolgere il loro compito, peraltro per brevi periodi, devono conoscere preventivamente le aree in cui è presente il metano e non possono monitorare l'intero pianeta, specialmente le zone più remote. EMIT, al contrario, trovandosi sulla ISS, a 400 km sopra la superficie della Terra, ha una visione completa del globo: può scansionare anche le regioni più remote e aride, scattando immagini, dette scene, di superfici estese per 80 km.

Emissione di metano in Asia scoperta da EMIT

Emissione di metano in Asia scoperta da EMIT

Freepik

Robert O. Green, autore dello studio, ha dichiarato: "Il numero e la portata dei pennacchi di metano misurati dall'EMIT attorno al nostro pianeta sono sorprendenti." Le mappe dei pennacchi di metano sono disponibili online e sul LP DAAC, Land Processes Distributed Active Archive Center, un archivio che raccoglie dati di scienze terrestri. Fra le fonti individuate da EMIT c'è il gruppo di dodici pennacchi nel sud dell’Uzbekistan, nell'Asia centrale, in uno spazio di 400 km quadrati, che producevano 22.559 chilogrammi di metano ogni ora. Quest'area era stata finora sottovalutata, così molte altre fra le 50.000 scene raccolte dallo strumento dall'agosto del 2022.

Grazie allo spettrometro per immagini EMIT, gli scienziati intendono progettare tecnologie simili per poter fronteggiare i gas serra in costante aumento e limitarne gli effetti catastrofici. La raccolta di dati con spettro globale è fondamentale per mitigare la produzione di gas metano e cercare di litigare, dunque, le conseguenze disastrose a cui il riscaldamento globale ci sta conducendo. Con l'aiuto di questi strumenti, gli interventi saranno più mirati e potranno raggiungere aree finora inesplorate e che hanno agito indisturbate.

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