Iran: vaso di 2600 anni fa usato come cestino della spazzatura in un museo

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di Gianmarco Bonomo

15 Novembre 2023

Iran: vaso di 2600 anni fa usato come cestino della spazzatura in un museo
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Inaugurato nel 1971, il Museo di Rasht in Iran custodisce una ricca sezione archeologica, con esposizioni di reperti preislamici e non solo. Fra le meraviglie archeologiche c’è anche un antico vaso di terracotta datato 2600 anni fa. Sorprendentemente, però, questo manufatto viene impiegato come cestino della spazzatura. Com’è possibile?

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Un vaso usato dai Medi, popolo antico e misterioso

Un vaso usato dai Medi, popolo antico e misterioso

William Robert Shepherd/Wikimedia Commons - Public Domain

Per comprendere questa storia, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo alla civiltà dei Medi, popolazione indoeuropea di stirpe iranica. Questo antico popolo ha dominato l’area dell’Iran occidentale e settentrionale dal 678 a.C. al 549 a.C., e ne parla persino lo storico greco Erodoto. Secondo le fonti, sarebbe stato il re Deioces a unificare le sei tribù mediane e fondare l’impero del Medi. La tradizione vuole che questo dominio arrivasse dalle regioni più orientali della moderna Turchia fino all’Afghanistan, la terra che dopo Alessandro Magno sarebbe stata chiamata Bactria. E risale proprio alla civiltà dei Medi il vaso in terracotta custodito all’interno del Museo di Rasht: proviene da quell’epoca, eppure pare aver trovato un suo utilizzo “contemporaneo”.

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Vaso di 2600 anni fa usato come cestino della spazzatura

Vaso di 2600 anni fa usato come cestino della spazzatura

Etemad Newspaper

Nel cuore del museo di Rasht, città iraniana molto vicina al Mar Caspio, il vaso di terracotta di 2600 anni fa viene utilizzato come cestino della spazzatura. Lo si può vedere dalle foto: sta lì, con un sacchetto all’interno per raccogliere i rifiuti. A rivelare la notizia è stato il quotidiano iraniano Etemad, che già nel suo articolo stigmatizza il comportamento del museo. E, come spesso accade, la toppa finisce per essere peggiore del buco. Il curatore ha infatti affermato che la scelta è giustificata dal furto dei cestini moderni presenti nelle sale del museo. Ma la motivazione non basta e, al contrario, solleva interrogativi sulla gestione e sulla consapevolezza della preziosità di manufatti antichi come il vaso di 2600 anni fa.

Un complesso rapporto con l’archeologia

Il caso del vaso di 2600 anni fa usato come cestino della spazzatura rappresenta un mero esempio del complicato rapporto che l’Iran intrattiene con l’archeologia. Il Paese ha un ricchissimo patrimonio culturale millenario, che va dalle civiltà antecedenti alla Persia alle conquiste islamiche e fino all’età moderna. Eppure, dalla rivoluzione del 1979 l’attenzione verso la cultura islamica ha portato a un atteggiamento più “conservatore” verso i reperti preislamici. E lo stesso si può dire delle politiche, spesso contraddittorie. Da un lato, il governo riconosce l’importanza del patrimonio archeologico; dall’altro, un’adeguata conservazione è impossibile per scelte politiche e mancanza di fondi. Non bisogna dimenticare che l’Iran ha 27 siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità, più un cestino della spazzatura particolarmente antico.

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