Scoperto un enorme giacimento di idrogeno bianco: una svolta nella transizione energetica?

Gianmarco Bonomo image
di Gianmarco Bonomo

04 Novembre 2023

Scoperto un enorme giacimento di idrogeno bianco: una svolta nella transizione energetica?
Advertisement

La ricerca di nuove fonti energetiche è un passo fondamentale per la transizione ecologica, soprattutto se si parla di idrogeno. Uno dei problemi infatti riguarda la produzione di questo combustibile che, se anche non comporta emissioni di CO2, viene prodotto utilizzando fonti fossili. Per questa ragione, la scoperta di un vasto giacimento di idrogeno bianco in Francia potrebbe cambiare le carte in tavola, e il futuro dell’energia pulita. Vediamo cos’è l’idrogeno bianco, e perché la scoperta è così importante!

Advertisement

Cos’è l’idrogeno bianco?

Cos’è l’idrogeno bianco?

Freepik

L’idrogeno è l’elemento più semplice esistente nonché il più diffuso nell’universo. Da diverso tempo, ormai, ci si è resi conto che l’idrogeno è anche un combustibile eccezionale, perché non produce emissioni ma soltanto semplice acqua. Insomma: è il candidato perfetto per una transizione ecologica e sostenibile. Eppure, a oggi l’idrogeno viene prodotto soprattutto a partire da combustibili fossili, che invece emettono CO2. Per questa ragione, viene definito idrogeno grigio: utile, ma non ancora completamente sostenibile. Un passo avanti è costituito invece dal cosiddetto idrogeno verde, quello prodotto non da fonti fossili ma a partire dall’acqua mediante elettrolisi. L’evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante in questo senso, tanto da arrivare a produrre idrogeno anche dagli oceani. Risolto il nodo del costo, l’idrogeno verde ci permetterebbe di averne in grandi quantità, senza portare a ulteriori emissioni.

Ma non sarebbe meglio se si riuscisse a trovare una fonte di idrogeno già pronta per essere estratta, senza complicate lavorazioni? Ecco, questo è l’idrogeno bianco, ossia un tipo di idrogeno che non è legato ad altri elementi ed è quindi più facile da ottenere. A oggi esistono pochi giacimenti di questo gas, fino alla scoperta accidentale nelle profondità sotterranee della Lorena. Se confermata, si tratterà del deposito di idrogeno bianco più grande al mondo.

Advertisement

La scoperta del giacimento di idrogeno bianco in Francia

La scoperta del giacimento di idrogeno bianco in Francia

Freepik

La scoperta del giacimento di idrogeno bianco è il risultato di indagini condotte in Lorena alla ricerca di metano. Durante le analisi delle acque tra le rocce a profondità crescenti, invece, sono state rilevate significative percentuali di idrogeno libero. Secondo le rilevazioni dei geologi, inoltre, la concentrazione di idrogeno bianco aumenta con la profondità. Al punto più profondo raggiunto dalla sonda, parliamo di un 20%, con stime che si aggirano intorno al 90% a 3 mila metri di profondità, per un totale di 46 milioni di tonnellate di idrogeno bianco.

La chiave di questa scoperta è stata l’innovativa tecnologia SysMoG, una sonda che ha permesso di analizzare il gas disciolto in acqua in formazioni rocciose fino a 1200 metri di profondità. Grazie a questo strumento, è stato quindi possibile analizzare la concentrazione di idrogeno bianco ad alte profondità, e stimare la grandezza del deposito.

L’importanza e i limiti dell’idrogeno bianco

L’importanza e i limiti dell’idrogeno bianco

Freepik

L’enorme giacimento di idrogeno bianco scoperto in Francia potrebbe rappresentare una svolta nella transizione energetica, soprattutto per la sua quantità. E altri giacimenti potenziali sono stati individuati nelle Alpi e nei Pirenei. Ecco, “potenziali” è la parola giusta, perché al momento è stata dimostrata una concentrazione del 20% di idrogeno bianco, mentre il resto è soltanto una stima. Per confermarla, sarà necessario realizzare numerosi pozzi che raggiungano i 3 mila metri di profondità, in modo da eseguire ulteriori analisi e, se possibile, partire con l’estrazione.

Da quanto abbiamo sin qui detto, ci sono grandi aspettative intorno all’idrogeno bianco. E tuttavia, ci sono anche limiti consistenti nell’applicazione della tecnologia. Il primo riguarda il costo di estrazione, importante soprattutto se comparato alle informazioni limitate che abbiamo. In secondo luogo, saranno necessarie infrastrutture adeguate per estrarre e trattare questo gas. Infine, è necessario considerare anche la purezza dell’idrogeno bianco, che dovrà essere prossima al 100% oppure richiedere significativi processi di purificazione. Insomma, la ricerca di nuove fonti energetiche per la transizione ecologica non è immediata né semplice da realizzare. Eppure, ogni piccolo passo aggiunge un tassello a un mondo futuro che si avvicina sempre di più.

Advertisement