Perché alcune persone hanno più DNA dell'uomo di Neanderthal di altri? Gli scienziati ora sanno il perché

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di Gianmarco Bonomo

30 Ottobre 2023

Perché alcune persone hanno più DNA dell'uomo di Neanderthal di altri? Gli scienziati ora sanno il perché
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Negli ultimi anni, tantissime ricerche hanno gettato nuova luce nei rapporti fra Homo Sapiens e Homo Neanderthalensis, l’uomo di Neanderthal. Se all’inizio quest’ultimo era considerato quasi il “cugino scemo” dell’uomo moderno, i ricercatori ne hanno poco a poco riabilitato la figura. E hanno anche confermato che noi abbiamo tracce del DNA dell’uomo di Neanderthal. Un recente studio si è proposto, a questo proposito, di chiarire perché in Asia hanno più DNA di Neanderthal rispetto agli europei. Vediamo come è possibile.

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Homo Sapiens e Neanderthal: una lunga convivenza

Homo Sapiens e Neanderthal: una lunga convivenza

Trougnouf/Wikimedia Commons - CC BY 4.0 DEED

La convivenza fra Homo Sapiens e Homo Neanderthalensis rappresenta uno dei capitoli più interessanti dell’evoluzione umana. Le due specie, hanno infatti condiviso lo stesso pianeta per migliaia, forse decine di migliaia, di anni. Se fino a poco tempo fa si pensava che ci fosse stata una mera sovrapposizione geografica, la realtà è molto più complessa.

La storia è nota. L’uomo di Neanderthal si era adattato meglio alle condizioni climatiche durante l’ultima glaciazione, mentre l’uomo moderno si era evoluto in Africa e poi aveva iniziato un lungo processo di migrazioni verso il resto del mondo. La convivenza fra le due specie ha portato a coesistenza, condivisione di territori e conoscenze, interazioni profonde. Si ritiene che il Sapiens e il Neanderthal abbiano scambiato informazioni sulle tecniche di sopravvivenza e la lavorazione dei materiali, o persino anche aspetti culturali e simbolici.

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La lunga ibridazione fra Homo Sapiens e Neanderthal

La lunga ibridazione fra Homo Sapiens e Neanderthal

Neanderthal-Museum, Mettmann/Wikimedia Commons - CC BY-SA 4.0 DEED

Ed è in questo quadro che si inserisce l’ibridazione fra Homo Sapiens e Neanderthal, come testimonia la presenza del DNA del secondo nelle popolazioni umane odierne. A tale proposito, in passato uno studio ha rilevato come il DNA di Neanderthal fosse molto più presente in popolazioni dell’Asia rispetto a quelle europee. Ma com’è possibile, se l’Homo Neanderthalensis abitava l’Europa?

Lo studio dell’Università di Ginevra tenta di rispondere alla questione. I ricercatori hanno esaminato un database contenente oltre 4 mila genomi di individui vissuti in Eurasia negli ultimi 40 mila anni. Limitandosi a questo pool genetico, è stata riscontrata una maggiore percentuale di DNA di Neanderthal nelle popolazioni europee. Tutto nella norma, quindi. Allora perché le popolazioni asiatiche odierne ribaltano questo risultato?

Secondo Mathia Currat, uno degli autori dello studio, la chiave per risolvere il mistero sta nel restituire la giusta complessità alle interazioni fra Homo Sapiens e Neanderthal. In pratica, deve essere successo qualcosa nella transizione al Neolitico che ha causato la diminuzione di geni del nostro cugino europeo. Come una migrazione, o meglio una serie di migrazioni, di popolazioni dal Medio Oriente verso le altre parti dell’Europa, che hanno contribuito a “diluire” il DNA di Neanderthal.

Ci sono popolazioni con DNA di Neanderthal in Africa? Sì e no

Ci sono popolazioni con DNA di Neanderthal in Africa? Sì e no

Matteo De Stefano/MUSE/Wikimedia Commons - CC BY-SA 3.0 DEED

Come abbiamo visto, la parola chiave nei rapporti fra Homo Sapiens e Neanderthal è complessità, anche quando si parla di ibridazione. Fino a poco tempo fa, si pensava che il DNA di Neanderthal fosse molto presente nelle popolazioni europee, poco in quelle asiatiche, per nulla in quelle africane. Lo studio dell’Università di Ginevra ha risposto alla domanda sulle popolazioni asiatiche, ma qualche anno prima un’altra ricerca aveva provato a risolvere la questione delle popolazioni africane. L’indagine ha dimostrato che l’Homo Sapiens era uscito dall’Africa già 75 mila anni fa e si era già ibridato con il Neanderthal in Europa. Una successiva migrazione di ritorno aveva poi portato tracce del DNA di Neanderthal anche in Africa. Allo stesso tempo, tuttavia, l’Homo Sapiens aveva lasciato tracce del proprio DNA al Neanderthal, che gli sono state restituite con le successive ibridazioni. Come abbiamo detto: complessità.

La storia della convivenza tra Homo Sapiens e Homo Neanderthalensis è un intreccio di migrazioni, incontri, ibridazioni, scambi culturali e genetici che hanno plasmato la nostra attuale diversità genetica. In definitiva, l’Uomo di Neanderthal ha dato un contributo essenziale al futuro dell’uomo moderno: non male per un cugino che credevamo “scemo”.

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