I gesti gentili non fanno bene soltanto a chi li riceve, ma anche a chi li compie: lo dice uno studio

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di Francesca Argentati

05 Giugno 2022

I gesti gentili non fanno bene soltanto a chi li riceve, ma anche a chi li compie: lo dice uno studio
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È risaputo che la gentilezza è uno di quei valori tanto preziosi quanto rari: scegliere di essere educati e di regalare un sorriso a chi ne ha bisogno è cosa assai poco diffusa ormai. La maggior parte delle persone, pervasa dallo stress della vita quotidiana e dalla sfiducia verso il prossimo, tende ad assumere comportamenti scostanti, a volte persino incivili nei confronti degli altri. O almeno è questa la percezione generale, stando a quanto accade ogni giorno.

Ma se la gentilezza è sempre stata considerata una materia per altruisti, secondo la scienza non è proprio così: anzi, essere buoni porterebbe benefici prima di tutto a se stessi. Ecco perché.

via BBC

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Uno studio condotto dallo psicologo Robin Banerjee presso l’Università di Sussex, in Inghilterra, ha rilevato risultati molto interessanti.

La ricerca, svolta nell’agosto 2021, ha coinvolto un campione di sessantamila persone. Ai partecipanti è stato sottoposto il Kindness Test, ossia il “test della gentilezza”.

I dati emersi sono piuttosto positivi: il 75% ha risposto di essere quotidianamente oggetto di gesti gentili da parte di amici e parenti. Una percentuale molto elevata, rispetto a quanto potremmo pensare.

Gli individui più portati a essere gentili, secondo i risultati dello studio, sarebbero quelli dalla personalità più socievole ed estroversa: questo ha un senso, se si considera che per esternare gentilezza verso il prossimo è necessario interloquire e conversare, cosa che ai più timidi rimane piuttosto difficile.

Al di là di queste riflessioni, il risultato più interessante della ricerca riguarda gli effetti positivi che i gesti gentili provocherebbero in chi li manifesta e non soltanto in chi li riceve. Il sondaggio, infatti, ha preso in esame proprio questo aspetto e i benefici sembrano essere bilaterali: compiere una buona azione o riceverla produce energia positiva in entrambi i casi.

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Non solo: l’indagine si è concentrata anche su quali siano i posti in cui è più semplice manifestare la propria gentilezza. I risultati hanno individuato diversi ambienti: al primo posto c’è la casa, seguita dai luoghi che prevedono servizi di cura, dal posto di lavoro, dagli spazi verdi pubblici e dagli esercizi commerciali. Agli ultimi posti troviamo invece internet e i mezzi di trasporto.

Un altro elemento emerso dal test è che a volte le persone evitano di essere gentili per non essere giudicate in modo sbagliato dagli altri. Sembrerebbe quasi che la gentilezza sia diventata qualcosa di cui vergognarsi, poiché potrebbe generare fraintendimenti dal momento che non ci siamo più così abituati.

Nella media, comunque, le donne e le persone religiose risultano più gentili rispetto agli uomini e agli atei.

Stando quindi a questi risultati - che potrebbero non essere del tutto veritieri, non sapendo se le persone abbiano risposto in maniera del tutto sincera o meno -  viene comunque voglia di essere gentili: chi non ha bisogno di un po’ di energia positiva?

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