Niente pause, in ufficio anche la notte e silenzio assoluto: le assurde regole di uno studio di architettura

di Irene Grazia Paladino

08 Luglio 2021

Niente pause, in ufficio anche la notte e silenzio assoluto: le assurde regole di uno studio di architettura
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Nell’ambiente lavorativo, così come in altri contesti formali, ci sono delle regole da rispettare: se alcune aziende e alcuni luoghi di lavoro concedono ai dipendenti una certa flessibilità – perché lavorare in un contesto sereno significa lavorare meglio – altre aziende, invece, sembrano voler deliberatamente rendere le ore lavorative un vero e proprio incubo. I dipendenti di uno studio di architettura italiano hanno denunciato sui social l’azienda in cui lavorano e le assurde condizioni lavorative.

via disordine_degli_architetti/Instagram

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disordine_degli_architetti/Instagram

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Se ti stai chiedendo il perché, sul foglio delle regole capirai immediatamente la risposta: non solo delle regole di buon senso – come l’obbligo di lasciare pulita la propria scrivania o la cucina – ma anche una lunghissima sfilza di regole proibitive è stata imposta a tutti i lavoratori. Non è possibile prendere caffè o fumare una sigaretta al di fuori delle due pause concesse e al di fuori del pranzo. Quest’ultimo va rigorosamente fatto dalle 13 alle 14, senza occasione di flessibilità, il cellulare nelle ore di lavoro deve rimanere spento, i computer personali verranno ispezionati dal capo, bisogna lavorare in silenzio e velocemente: sono solo alcune delle infinite regole che vengono imposte agli architetti che lavorano nello studio.

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disordine_degli_architetti/Instagram

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Il foglio delle regole è stato pubblicato sulla pagina Instagram “disordine degli architetti”, che scrive: "Non siamo né avvocati né specialisti dei diritti dei lavoratori, ci limitiamo a dire che quello che vediamo non ci piace", hanno scritto i gestori dell'account Instagram pubblicando alcune pagine colme di regole di comportamento e divieti. "Non approviamo questa lista di regole/compiti dati con una coscienza che appartiene forse all’inizio del XX secolo e ci chiediamo come sia possibile che a studi del genere vengano date commissioni di questa portata. A voi sembra eticamente corretto?

disordine_degli_architetti/Instagram

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Il proprietario dello studio di architettura ha contestato il documento, dicendo che risale ad un'epoca lontana e che non rispecchia l’identità e il clima dello studio, ma i suoi ex collaboratori – certi della loro posizione – hanno poi condiviso delle mail che non lasciano alcuno spazio alla fantasia. Nella mail lo studio informava i propri collaboratori che cenare con il cibo dell'ufficio sarebbe stato possibile solo per chi fosse rimasto almeno fino a mezzanotte, oppure che – a causa di un progetto importante – gli architetti avrebbero dovuto recarsi in ufficio anche il sabato e la domenica.

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