Questi uccellini "avvertono" i rinoceronti della presenza dei bracconieri: un'amicizia che può salvare una specie

di Marta Mastrogiovanni

06 Maggio 2020

Questi uccellini "avvertono" i rinoceronti della presenza dei bracconieri: un'amicizia che può salvare una specie
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Non è raro che, in natura, animali di diverse specie collaborino tra loro per aumentare le proprie probabilità di sopravvivenza. L'esempio delle api che succhiano il nettare dai fiori andando ad impollinarne altri, dimostra che questa simbiosi non si limita esclusivamente al mondo animale, ma comprende anche interazioni con il mondo vegetale. Un altro simpatico esempio che testimonia una collaborazione particolare ma del tutto vincente, è quella che vede come protagonisti i rinoceronti e le bùfaghe, degli uccellini diurni che vivono la maggior parte del tempo sul dorso dei grandi erbivori africani. Anche se non ne siamo sicuri al 100%, questo tipo di uccelli potrebbe in qualche modo "avvertire" i rinoceronti su una ben più spiacevole presenza ― quella dei bracconieri.

via CBC

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Wikimedia / Charles J Sharp

Wikimedia / Charles J Sharp

In Swahili il nome di questo uccellino è Askari wa kifaru, che significa "il guardiano dei rinoceronti" ― una definizione che sembra confermare la tesi di Roan Plotz secondo cui i rinoceronti accompagnati dalle bùfaghe riescono a localizzare più facilmente l'eventuale presenza di un essere umano nelle vicinanze, rispetto a quegli esemplari che invece sono solo. I rinoceronti hanno udito e olfatto molto sviluppati, ma la loro vista è pessima: se provassimo ad approcciare un rinoceronte che non guarda nella nostra direzione, ci ritroveremo stupiti nel constatare che riusciremmo ad avvicinarci parecchio all'esemplare...a meno che sulla sua schiena non vi sia uno di quegli uccellini!

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Wikimedia / Elitre

Wikimedia / Elitre

Un'analisi matematica di tutte le ricerche condotte ha dimostrato una riduzione del 40-50% degli avvistamenti di rinoceronti quanto questi ultimi sono accompagnati dalla presenza delle bùfaghe. Insomma, questi uccellini possono essere una specie di "allarme a distanza" che consentirebbe ai rinoceronti di rendersi conto della presenza di pericolosi bracconieri.

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