Gli incendi in Australia hanno fatto riemergere un sistema acquatico più antico delle piramidi egizie

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di Claudia Melucci

30 Gennaio 2020

Gli incendi in Australia hanno fatto riemergere un sistema acquatico più antico delle piramidi egizie
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L'Australia è stata letteralmente rasa al suolo dai devastanti incendi che ha vissuto per mesi. L'assenza di alberi e piante dà una visione del territorio completamente diversa, lasciando scoprire ciò che una volta era coperto da vegetazione.

È così che sono state scoperte delle costruzioni umane antichissime nel sud-est dell'Australia, realizzate dalla popolazione indigena degli Gunditjmara. Secondo l'UNESCO si tratta di opere risalenti a oltre sei millenni fa, ovvero antecedenti alle piramidi egizie. 

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UNESCO

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Il nuovo sito archeologico è stato scoperto a seguito degli incendi che hanno devastato la zona a sud dell'odierno stato di Victoria, un tempo popolato dagli Gunditjmara. Le costruzioni che l'assenza di vegetazione ha rivelato sono piscine e canali costruiti utilizzando la lava raffreddata, utilizzati per l'acquacoltura. L'acquacoltura permise alla popolazione indigena di sviluppare sistemi economici e sociali per sei millenni.

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Costruendo canali e pozze, l'antica tribù riusciva a direzionare l'acqua in modo da convogliare, intrappolare e pescare le anguille. Il sito è un'estensione di quello che è già stato riconosciuto come patrimonio dell'UNESCO, il sistema di acquacoltura di Budj Bim.

Budj Bim è un vulcano spento, che nella lingua indigena significa "a testa alta"; è proprio dalla lava del vulcano che la tribù prese la materia prima per la costruzione del sistema di canali e pozze.

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La nuova parte del sito archeologico è rimasta sconosciuta finora a causa della vegetazione che ricopriva interamente l'area. La popolazione dei Gunditjmara rimase numerosa fino all'insediamento europeo nel territorio; nei primi anni del 1800 subì una importante diminuzione. 

Alcune parti del sito sono state datate a 6.600 anni fa, che significa che sono antecedenti alle piramidi egizie.

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Purtroppo il fatto che nuovi canali e pozze siano state scoperte non sminuisce la drammaticità di ciò che è avvenuto nel continente australiano. Il numero di animali scomparsi tra le fiamme e le ripercussioni sull'ambiente sono infinitamente più rilevanti.

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