In Antartide è scomparsa la seconda colonia più grande di pinguini imperatore

di Marta Mastrogiovanni

14 Settembre 2019

In Antartide è scomparsa la seconda colonia più grande di pinguini imperatore
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I pinguini imperatore (Aptenodytes forsteri) sono la specie più grande e pesante tra tutti i pinguini e sono considerati tra i più esposti alle conseguenze del riscaldamento globale. Ciò è dovuto al fatto che i pinguini, per riprodursi e allevare i propri piccoli, hanno bisogno di ghiaccio stabile per almeno un anno. Nel mese i aprile i pinguini adulti si stabiliscono sulle piattaforme di ghiaccio, mentre a dicembre i piccoli pulcini iniziano a sviluppare le penne adatte ad affrontare l'acqua gelida, ― se il ghiaccio si scioglie prima del tempo, allora i pulcini annegheranno. Nel 2016 è successo proprio un simile evento: la prole di una grandissima colonia di pinguini imperatore è annegata tra le acque ghiacciate dell'Antartide. Da allora, molti adulti hanno evitato di riprodursi e gradualmente la specie degli imperatore sta iniziando a scomparire.

via Cambridge

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 Wikipedia / Samuel Blanc

Wikipedia / Samuel Blanc

Quando nel 2016 i venti caldi hanno infierito ulteriormente sulla stabilità del ghiaccio marino al limitare del Brunt Ice Shelf, nel Mare di Weddell, in Antartide, ai danni della seconda più grande colonia di pinguini imperatore. L'intera colonia, infatti, ha dovuto affrontato una tragedia che ha segnato terribilmente il destino di questa specie: con il dissolversi del ghiaccio, tutti i piccoli pinguini che ancora non avevano sviluppato le penne adatta, sono annegati nelle acque gelate. È da allora che le rilevazioni satellitari che permettono di individuare il guano dei pennuti non hanno documentato quasi più nulla. La situazione, purtroppo, non è migliorata negli anni poiché molte coppie di pinguini hanno direttamente evitato di riprodursi, o si sono spostate verso altri siti.

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Wikipedia / Ian Duffy

Wikipedia / Ian Duffy

La preoccupazione degli scienziati non riguarda tanto la sorte di un'unica colonia, quanto il fatto che una delle aree-rifugio più sicure per i pinguini abbia mostrato tali segni di instabilità. Il caso dello scioglimento non può essere ricondotto direttamente al riscaldamento globale, ma lascia intendere un destino incerto per questa specie di uccelli.

In base ad alcune stime, il 50-70% dei pinguini imperatore potrebbe scomparire del tutto entro la fine del secolo, se i ghiacci continueranno ad assottigliarsi come predetto. Le ripercussioni non saranno banali, in quanto i pinguini imperatori sono sia preda di foche, che predatori di piccoli pesci e krill.

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