I disegni di Onfim, il bambino del XIII secolo che scriveva sulla corteccia di betulla

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di Lorenzo Mattia Nespoli

08 Settembre 2019

I disegni di Onfim, il bambino del XIII secolo che scriveva sulla corteccia di betulla
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Spesso pensiamo che la storia sia fatta soltanto di grandi eventi, personaggi, date e avvenimenti che tutti ricordiamo perché studiati sui libri di testo. Non è così, perché il nostro passato è costituito anche, e soprattutto, da tantissime piccole storie di uomini e donne comuni, che non finiscono per essere materia di studio, ma che a volte tornano a darci affascinanti testimonianze di come si viveva nel passato.

È il caso del ragazzo di cui stiamo per parlarvi, chiamato Onfim e originario della città russa di Novgorod, 200 km a sud di San Pietroburgo. A lui si devono degli incredibili disegni e scritti infantili ritrovati su pezzi di corteccia di betulla.

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Commons/Wikimedia

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Proprio così: non era inconsueto, nel XIII secolo, disegnare o scrivere su questo materiale naturale. E Onfim, come molti altri suoi coetanei di cui oggi ignoriamo l'esistenza, per fare i suoi "compiti a casa", non era estraneo a questa pratica. Il valore storico di questa scoperta, come è ben comprensibile, è enorme, perché spesso è difficile risalire alle usanze delle persone comuni, le quali appunto non finivano per essere ricordate nei documenti ufficiali.

Gli "scritti" di Onfim racchiudono tutta l'innocenza e la sincerità infantile di cui solo un bambino di 7 anni può essere dotato. I suoi "quaderni di betulla" non hanno filtri, e comprendono sia testi che illustrazioni, per un totale di ben 17 elementi rinvenuti.

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Dall'alfabeto ai salmi alla figura di un cavaliere, passando per quelli che, con ottime probabilità, furono suo padre, sua madre e lui stesso, i pensieri del ragazzino russo sono tutti lì, o almeno una loro parte. E, pensandoci bene, notando anche che non mancano figure di fantasia o disegni di bambini che giocano, comprendiamo che non sono poi tanto differenti dai disegni e dagli scritti dei bambini di oggi.

Certo, il tutto va sempre rapportato al periodo storico: ma in fondo c'è davvero differenza tra Onfim che scrive "Il mio papà è un guerriero, da grande voglio essere come lui!" e un bambino odierno che afferma "vorrei essere un astronauta o un pilota"?

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