Iniziate a dire addio agli insetti: nei prossimi anni quasi la metà delle specie sarà a rischio estinzione

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di Lorenzo Mattia Nespoli

02 Agosto 2019

Iniziate a dire addio agli insetti: nei prossimi anni quasi la metà delle specie sarà a rischio estinzione
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Per qualcuno, potrebbe anche essere una notizia non troppo negativa, o quanto meno da sottovalutare. Fobie e impressioni a parte, però, la realtà è quanto mai preoccupante: gli insetti stanno scomparendo dalla faccia della Terra, a ritmi mai così veloci. E per colpa nostra.

Anche se sembra che, a volte, questi animali vivano per infastidirci o renderci complicate alcune situazioni quotidiane, hanno un'esistenza tutt'altro che facile e sopravvivere, per loro, sarà sempre più complicato negli anni a venire. Il rapporto pubblicato a questo proposito sulla rivista Biological Conservation ha rivelato dati davvero allarmanti.

via The Guardian

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paulbr75/Pixabay

paulbr75/Pixabay

Di per sé, la biomassa stimata degli insetti sulla Terra supera di 17 volte quella degli esseri umani. Sicuramente non poco, ma il trend di diminuzione sta facendo sì che questo numero andrà diminuendo anno per anno. Nell'ultimo trentennio, infatti, è calata del 2,5% annuo e, sempre secondo i ricercatori autori del rapporto, nei prossimi decenni il 40% di tutte le specie di insetti sarà a rischio estinzione, un tasso 8 volte maggiore di quello degli altri animali.

Non è tutto. Come avviene anche per altri raggruppamenti animali, anche fra gli insetti ci sono specie più o meno colpite da questa vera e propria ecatombe. Lepidotteri, imenotteri e scarabei sono quelle più a rischio. Ciò significa che potremmo non vedere più tante falene, farfalle, api, vespe e formiche come un tempo. Se ci pensate, già oggi se ne notano meno che nel recente passato.

Del resto, restringendo il campo alle api, non è una novità che gli alveari si stiano svuotando e che questi insetti, fondamentali per l'impollinazione, stiano diventando sempre più una rarità della natura. Il problema della possibile estinzione di queste specie, però, riguarda anche il regno animale stesso: gli insetti citati sono elementi portanti delle catene alimentari di pesci, uccelli e rettili.

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U.S. Department of Agriculture/Flickr

U.S. Department of Agriculture/Flickr

I segnali peggiori arrivano dalle farfalle e dalle falene, che fanno registrare perdite a doppia cifra. Anche grilli e cavallette, però, non se la passano bene. Mosche e scarafaggi, le specie che più si adattano al clima caldo e si riproducono più velocemente, potrebbero invece proliferare sempre di più, complice anche la scomparsa dei loro predatori naturali. Non è certo un bello scenario...

Se vi state domandando il motivo di questi enormi mutamenti naturali, possiamo dirvi per certo che la causa delle estinzioni, ancora una volta, è l'uomo con le sue attività. Agricoltura e coltivazioni intensive, pesticidi nocivi, inquinamento, deforestazione, habitat modificati e distrutti: l'elenco potrebbe continuare, e non sarebbe certo confortante. 

Che ci piaccia o no, anche gli insetti sono fondamentali per la nostra sopravvivenza. Condannarli all'estinzione per non adottare politiche oculate su vari fronti è un atteggiamento irresponsabile, da contenere il più possibile. Combattere i cambiamenti climatici, del resto, passa anche attraverso questo, e ognuno di noi è sempre in tempo per dare un contributo.

Source:

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0006320718313636

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